Valentini: "Cultura, unica idea chiara del Comune è nominare persone di gradimento"

Di Redazione | 6 Ottobre 2018 alle 17:28

Valentini: "Cultura, unica idea chiara del Comune è nominare persone di gradimento"

“Sono certi di volersi liberare di Pitteri che ha triplicato i visitatori del Santa Maria della Scala? E di Università non si parla”

Il consigliere comunale Pd ed ex sindaco Bruno Valentini dice la sua sul tema cultura dopo le esternazioni a riguardo del sindaco De Mossi sulla stampa locale:

“De Mossi – recita una nota – ha finalmente rotto un lungo silenzio sulla cultura a Siena con un’ intervista però più polemica che propositiva. Ciò che si capisce bene è che il Comune non ha un’idea chiara, se non quella di nominare persone di proprio gradimento nel maggior numero di posti possibile. Prendiamo ad es. il Santa Maria della Scala. Sono proprio certi di volersi liberare di questo direttore scelto per bando nazionale? Un manager che ha dimostrato indipendenza e capacità, che ha triplicato in 2 anni i visitatori, che ha predisposto progetti che hanno portato la capienza contemporanea da 180 a mille visitatori e consentito di trovare risorse pubbliche per milioni di euro: i soldi del Cipe per la messa a norma e le ristrutturazioni e poi i finanziamenti della Fondazione per trasformare gli ambienti in sale in grado di ospitare opere provenienti da tutti musei del mondo e per realizzare il primo centro convegni di Siena che a regime porterà 200 mila euro netti all’anno nelle casse del comune”

“La gara per la gestione dei servizi del Santa Maria della Scala ha abbattuto i costi di gestione per le casse comunali, trovando risorse private per 800mila euro all’anno. Il modello di gestione mista pubblico privata è pronto per dare autonomia al Santa Maria ed ha coinvolto grandi esperti nazionali per predisporre un piano strategico a 10 anni, con obiettivi molto ambiziosi. Abbiamo realizzato la mostra su Lorenzetti che è stata giudicata la migliore d’Italia nel 2017 ed avevamo già ipotizzato di lavorare da subito per un’altra grandissima mostra su Beccafumi o sul Sodoma, mentre finora solo chiacchiere. A Siena per la prima volta in Italia è stato concluso un accordo fra Comune e Mibact per costituire un sistema museale cittadino che consente come mai prima il trasferimento di opere fra Pinacoteca e musei comunali, come è già programmato per la collezione Spannocchi, su cui il Comune però non sta muovendo foglia. Proporre di fare della Pinacoteca un centro per l’arte moderna è poco più di una boutade e rischia di aprire un conflitto col Polo Museale, che ci farebbe solo tornare indietro. Non ho letto una sola idea innovativa sul Museo Civico, dove è gia in corso una importante trasformazione dinamica e l’adeguamento agli standard dei grandi musei nazionali. Sulla Galleria del Palio, bene la conferma del progetto ma non senza aver avuto prima il chiarimento definitivo con le Contrade. Per il teatro, De Mossi non sa che da tempo la produzione culturale dei gruppi locali è già integrata nella programmazione annuale, così come intorno agli spettacoli sono da tempo attivi eventi ed iniziative collaterali, che coinvolgono la cittadinanza e la popolazione universitaria”.

“Nell’intervista manca poi ogni riferimento alle due Università, che non possono non essere partner primario e permanente della cultura cittadina. Ed il vasto mondo dell’associazionismo culturale locale? Va coinvolto come fu fatto con i tavoli degli Stati Generali della cultura, per dare supporto concreto alle loro istanze ed alle loro grandi potenzialità, come la disponibilità di nuovi spazi per preparare e mettere in atto spettacoli, come si potrebbe fare col nuovo centro congressi del Santa Maria o con gli ex Magazzini comunali nella zona di via Bixio, il cui restauro è al momento bloccato dalla revoca dei fondi statali del Bando Periferie. Siena dovrebbe anche mantenere un forte profilo anche nell’animazione della vita culturale cittadina, com’era stato fatto con i progetti di Siena Città Aperta, del festival della lingua italiana, di Rinno’vati Rinnova’ti, della galleria Olmastroni, ecc. Invece non c’è visione o si riciclano le idee della precedente Amministrazione, come la prestigiosa collezione d’arte moderna che potrebbe essere donata a Siena, per la quale io avevo già avuto incontri formali con i rappresentanti della proprietà, ma che se non viene seguita adeguatamente finirà per essere un’altra fantastica opportunità persa”.



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