Valentini: "Grave il via libera di De Mossi alla vendita a privati di Mps. Lega gli faccia cambiare idea"

Di Redazione | 17 Luglio 2018 alle 20:17

Valentini: "Grave il via libera di De Mossi alla vendita a privati di Mps. Lega gli faccia cambiare idea"

L’ex sindaco: “Stato rimanga azionista rilevante nella banca. È solo attraverso questa garanzia che Siena può sperare di evitare che la banca non venga inglobata in altre aggregazioni, perdendo alla fine la Direzione Generale”

Sui piani futuri per Banca Mps si è espresso così l’ex sindaco di Siena Bruno Valentini: “Leggo un’affermazione grave del neo sindaco, che dà il via libera alla vendita di Banca MPS a privati, italiani o stranieri che siano. In primo luogo per un indirizzo di tale importanza , la sede giusta è quella del Consiglio Comunale , il coinvolgimento della città e delle forze sociali, lavoratori e sindacati MPS soprattutto. Ancora più importante, però, è la possibilità che lo Stato rimanga azionista rilevante nella banca. È solo attraverso questa garanzia, che Siena può sperare di evitare che la banca mantenga la propria autonomia, non venga inglobata in altre aggregazioni, perdendo alla fine la Direzione Generale”

“Faccio appello anche alla Lega, in particolare al suo parlamentare Borghi, eletto a Siena anche sulla base dell’idea del mantenimento della presenza statale dentro MPS, affinché facciano cambiare rapidamente idea al sindaco. Nel passato di MPS Istituto di Diritto Pubblico c’è un DNA storico e culturale che aveva generato una banca radicata sul territorio e capace di erogare servizi di grande qualità ed affidabilità ai clienti di tutta Italia. Quella storia può essere ricostruita e lo dimostra la strenua e straordinaria difesa messa in atto dai dipendenti MPS durante la fase peggiore della crisi di fiducia, ora alle spalle”.

“Ma la presenza statale è il perno di questa speranza, altrimenti saremmo alla mercé dei nuovi acquirenti, guidati solo da logiche di profitto. Affinché ciò sia possibile, occorre rinegoziare con l’Europa ma lo Stato ce lo deve , dopo le enormi responsabilità di omessa vigilanza da parte di Banca d’Italia, Consob e MEF che non impedirono le scelte scellerate dei vertici di Banca e Fondazione”.



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