“Offese, scritte in maiuscolo come per sottolineare, come un urlo sgangherato e pieno di rabbia. Offese generiche e riferite all’orientamento sessuale e affettivo rivolte in un paio di post a Sara Vanni, attivista, ragazza colta, simpatica, generosa, lesbica”. Si apre così la nota di Agedo, l’associazione di genitori, parenti e amici di persone LGBTQ+.
Sara con altre due sue amiche e colleghe insegnanti sono in questi giorni presenti a Reazioni a catena, un programma di quiz che va in onda in prima serata, molto seguito. Durante una puntata del quiz, una domanda che poteva avere un’interpretazione un po’ controversa, è stata pubblicata prima come scherno sui social da alcuni haters, poi da Sara che ha voluto scherzarci sopra. Tanto è bastato per far infervorare illustri sconosciuti che hanno voluto dire la loro in modo volgare e assurdamente violento. Neanche il padre di Sara e alcuni amici, che hanno commentato la sparata di questi leoni da tastiera, sono stati risparmiati dalla furia delle parole, tanto che Sara si è vista costretta a ricorrere alla Polizia Postale per arginare questa inaccettabile ondata di odio, peraltro assolutamente gratuita.
“Sara è tranquilla e disposta a tenere testa alle illazioni che le sono state rivolte, nonostante tutto, questo ha il sapore di una bella festa rovinata dall’infiltrato scemo. Auguriamo alla nostra cara amica che tutto si risolva nel migliore dei modi e che gli haters vengano scovati e puniti. Come giustamente ricordava Sara, se il DDL Zan fosse già legge, le offese nei riguardi del suo orientamento sessuale/affettivo sarebbero state una aggravante all’azione di queste persone, per il momento però, non possiamo fare altro che farle sentire la nostra vicinanza ed il nostro affetto, augurandole una vita piena di soddisfazioni che merita al di là di tutto”.
