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Violenza sessuale a Poggibonsi, uomo assolto in appello
Sentenza della Corte d’Appello di Firenze su un caso a Poggibonsi: dichiarata l’improcedibilità per decorso dei termini
Di Redazione | 12 Dicembre 2025 alle 12:00
Si è concluso con una dichiarazione di improcedibilità, per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione, il processo d’appello a carico di un uomo di 48 anni, originario dell’Ecuador e residente a Poggibonsi (Siena), accusato di violenza sessuale aggravata e violazione di domicilio in danno della ex compagna, connazionale di 47 anni.
I fatti risalgono al 30 settembre 2020 e si sarebbero svolti a Poggibonsi, nell’abitazione della donna. Secondo il capo d’imputazione, l’uomo avrebbe fatto ingresso nell’appartamento contro la volontà della ex, utilizzando le chiavi procurategli dalla figlia minore, e avrebbe compiuto, in presenza delle figlie minori, atti di violenza fisica e sessuale nei confronti della donna.
In primo grado, il Tribunale di Siena aveva ritenuto l’uomo responsabile dei reati contestati, condannandolo a tre anni di reclusione, oltre alle pene accessorie della perdita della responsabilità genitoriale, dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici per cinque anni e dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela o amministrazione di sostegno. Il collegio aveva riconosciuto l’attenuante della minore gravità, ritenuta prevalente sulle aggravanti contestate.
In appello, la difesa – affidata agli avvocati Alessandro Betti e Giulia Salvini del foro di Siena, subentrati alla difesa di primo grado – aveva chiesto l’assoluzione e sollevato questione di improcedibilità per il decorso del termine massimo di durata del giudizio d’impugnazione, previsto dall’articolo 344-bis del codice di procedura penale, applicabile ai procedimenti pendenti in appello alla data del 31 dicembre 2024.
La Corte d’Appello di Firenze, nella sentenza depositata l’11 dicembre 2025, ha accolto l’eccezione difensiva: accertato che erano trascorsi più di tre anni dal termine ultimo fissato per il deposito della motivazione della sentenza di primo grado, i giudici hanno dichiarato l’improcedibilità dell’azione penale e riformato la condanna emessa in primo grado.
Gli avvocati Betti e Salvini, che hanno ottenuto l’esito favorevole per il loro assistito, si sono detti “molto soddisfatti del risultato raggiunto”.
Con la pronuncia della Corte d’Appello, viene meno ogni effetto penale della condanna di primo grado.
Andrea Bianchi Sugarelli
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