Ogni quadrato fatto all’uncinetto ricorda una vittima di femminicidio. Insieme, i quadrati di stoffa formano una coperta, la Coperta delle Donne.
Il progetto dell’Istituto Caselli, in particolare dell’indirizzo di studi Servizi per la salute e l’assistenza sociale, si è trasformato in una vera e propria manifestazione in Piazza Gramsci. Gli studenti e le studentesse hanno circondato le coperte realizzate da loro all’uncinetto e lì hanno ricordato tutte le vittime di femminicidio del 2023. Ad introdurre l’attività è stato il professore Giacomo Vigni.
“L’iniziativa è nata perché ho visto una trasmissione televisiva che parlava di Anna Rosa Fontana, una donna uccisa per mano del compagno – ha detto Giacomo Vigni -. Il giorno dopo ne parlai con i ragazzi di quinta dell’indirizzo socio sanitario e proposi un progetto per sensibilizzare su questa tematica. Noi lavoriamo all’uncinetto anche per psicologia e quindi abbiamo deciso di realizzare un quadrato di stoffa per ogni donna uccisa nel 2023. I quadrati sono stati messi insieme da due studentesse, Elisa Moschini e Alain Obi, che hanno creato le sette coperte che raccolgono i 156 nomi delle donne uccise“.
Le coperte sono state donate all’associazione Donna Chiama Donna, la presidente Rossana Salluce ha confermato che, purtroppo, ancora sono molte le segnalazioni di donne vittime di violenza: “Tantissime donne del nostro territorio si rivolgono a noi. Nei primi 6 mesi del 2024 sono già più di 60 e si uniscono ai casi degli anni precedenti”.
La Coperta delle Donne è stata accolta con grande piacere: “I progetti come questo sono un orgoglio per la nostra città – ha proseguito Salluce -. La violenza è un fenomeno culturale e se non si parte dalla formazione nelle scuole la situazione non migliorerà mai. La cosa più importante è che se ne parli”.