Siena torna ad accogliere le “Voci Migranti”. Dal 24 al 27 settembre la città ospiterà la quinta edizione del festival “Voci Migranti – percorsi d’arte in movimento”, promosso da VersoLab APS in collaborazione con Spazio Livi APS.
Il festival, nato dall’esperienza dello Sportello dei Diritti che da anni offre supporto ai cittadini di origine straniera, si propone come spazio aperto e inclusivo, capace di dare voce a storie, narrazioni e linguaggi artistici che mettono in discussione le rappresentazioni dominanti della migrazione.
Una rassegna diffusa in città
Se la Corte dei Miracoli, in via Roma 56, resta il cuore dell’iniziativa, quest’anno il festival si apre ulteriormente alla città con eventi ospitati in diversi luoghi: dall’Università per Stranieri all’Università di Siena (San Niccolò), dal Santa Maria della Scala alla Biblioteca Comunale degli Intronati, passando per l’Orto dei Pecci e il Circolo Arci Lavoro e Sport.
Al centro del programma, la mostra “Le Valigie Digitali”, curata da Daniela Neri e Gabriella Carpentiero, che raccoglie opere di migranti, rifugiati e giovani studenti, tra cui minori stranieri non accompagnati. “Una mostra a cui teniamo molto – spiega Tommaso Sbriccoli, presidente di VersoLab Aps, tra i promotori del festival – perché mette insieme la dimensione della migrazione e quella generazionale, con lavori che raccontano non solo viaggi e radici, ma anche sogni ed esperienze di chi sta crescendo qui. Alcune opere sono già state esposte a Pesaro Capitale della Cultura 2024″.
Non mancheranno presentazioni di libri, coordinate dalla scrittrice e blogger Nadeesha Uyangoda, e proiezioni cinematografiche, oltre a spettacoli teatrali, concerti e momenti di convivialità.
Il tema: la casa
Il filo conduttore di questa edizione è la casa, intesa come luogo materiale e simbolico. “È un tema urgente – continua Sbriccoli – perché in Italia diventa sempre più difficile avere accesso a un’abitazione, pensiamo agli studenti o alle famiglie. Ma casa significa anche le abitazioni lasciate alle spalle da chi parte, quelle distrutte dalle guerre, come oggi a Gaza. Ragioneremo su come immaginare un mondo in cui la casa non sia solo un diritto ma anche uno spazio condiviso in cui vivere insieme”.
La cena e il concerto finale
Il festival si chiuderà sabato 27 settembre con la tradizionale cena di Voci Migranti, momento simbolico di accoglienza e condivisione. “Ogni anno – racconta la coordinatrice Cassandra Rofi – costruiamo una scena in cui amici, volontari e utenti dello sportello dei diritti cucinano insieme piatti che evocano il senso di casa. Quest’anno avremo portate dal Pakistan, dall’Afghanistan, dalla Palestina e dalla Francia: odori e sapori che parlano di identità e radici. Dopo la cena ci sarà il concerto dei Timiddwa, gruppo tuareg che porta con sé l’idea di casa come concetto mobile, proprio di un popolo nomade. È il nostro modo per chiudere il festival con un messaggio forte: stare insieme, mangiare insieme, riconoscersi l’uno nell’altro”.
Con un calendario ricco di appuntamenti e una riflessione profonda su ciò che significa abitare il mondo, “Voci Migranti” si conferma uno degli eventi più significativi nel panorama culturale e sociale senese.
PROGRAMMA COMPLETO: https://www.lacortedeimiracoli.org/evento/festival-voci-migranti-2025-v-edizione/