Svelata al Bandini la targa in memoria di Alessandro Foligno

Di Redazione | 23 Gennaio 2018 alle 19:59

Svelata al Bandini la targa in memoria di Alessandro Foligno

La storia dello studente romano espulso da scuola perchè ebreo è stata scoperta dal giornalista senese Yuri Guerranti e dalla classe VA Turismo

E’ stata svelata oggi la targa in memoria di Alessandro Foligno, lo studente romano espulso nel 1938 perché ebreo, vittime delle leggi razziali di ottanta anni fa. La sua storia è venuta parzialmente alla luce nel 2010, in seguito alle ricerche effettuate dal giornalista Juri Guerranti. Ricerche che sono state ultimate in questi mesi da 18 alunne della classe V A Turismo. La targa è stata svelata alla presenza del Prefetto Armando Gradone, i professori, i figli di Foligno, l’assessore all’istruzione Tiziana Tarquini, il rabbino di Siena Crescenzo Piatelli, il professore Alessandro Fo e il professor Renzo Castelnuovo. La targa recita: “Nel Giorno della Memoria 2018 e nell’ottantesimo anno dalla promulgazione delle vergognose leggi razziali l’I.I.S “Sallustio Bandini” di Siena ricorda il suo allievo Alessandro Foligno (1921-1971) che di quelle leggi fu vittima con l’espulsione da questo Istituto nell’ottobre 1938”. “E’ una targa che, nella sua semplicità, ricorda e ripaga la famiglia Foligno di una vicenda che l’ha profondamente toccata” ha dichiarato il dirigente scolastico Alfredo Stefanelli. “La scoperta di questa targa è stata una sorpresa per noi figli – ha detto Rita Foligno – una grossa emozione che aggiunge un altro tassello al puzzle della vita di nostro padre”.

Nell’ottobre 1938 la domanda di iscrizione di Foligno al quarto anno di Ragioneria fu respinta per l’entrata in vigore delle leggi razziali. Foligno tornò, allora, a Roma, iscrivendosi alla scuola israelitica di via Celimontana. Per sfuggire alle deportazioni, iniziate a Roma il 16 ottobre 1943 con il rastrellamento del ghetto, visse nascosto nelle campagne di Velletri, sui Colli romani, e fu poi ospitato in un appartamento a Trastevere, fino all’arrivo degli alleati, il 4 giugno 1944. Durante i festeggiamenti per la liberazione, incontrò casualmente la donna che sarebbe diventata sua moglie. Dopo la guerra lavorò come ragioniere e come grossista di medicinali, ed ebbe quattro figli. Si è spento nel 1971 per un tumore ai bronchi

 



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