“Abbiamo appreso dai social network e dai giornali l’investitura di Susanna Cenni a candidata Sindaca di Poggibonsi. Le facciamo i nostri migliori auguri per la prossima campagna elettorale, ma riteniamo che non sia la persona giusta per affrontare i cambiamenti e dare risposte nuove e concrete alla comunità poggibonsese”.
Tuona così la nota condivisa tra Azione e Italia Viva sulla scelta della candidata Sindaca di Poggibonsi da parte del Partito Democratico ricaduta su Susanna Cenni. Questo matrimonio, in seno al centrosinistra, non s’ha da fare. Serpeggiava da settimane l’irricevibilità di questo nome forte, forse ingombrante, come candidato unico del centrosinistra nel comune più grande della provincia, dopo il capoluogo. Secondo i vertici dei due partiti moderati, è stato impossibile trovare un accordo dopo l’indicazione di questo nome senza un percorso condiviso tanto auspicato. Nessuna compattezza quindi al primo turno, nonostante alcune aperture da parte del Coordinatore Comunale del partito renziano Riccardo Burresi verso il PD e Cenni, la decisione è arrivata direttamente dal livello più alto: dai Coordinatori Provinciali di Azione, Roberto Bozzi, e di Italia Viva, Paolo Cucini. Dopo le liti accese e gli stracci volati a seguito delle Amministrative senesi e delle vicende nazionali tra Renzi e Calenda, i due leader provinciali scelgono di tornare insieme e presentare uniti un percorso civico che sia “un’alternativa all’inconcludenza politica e amministrativa del Partito Democratico e di Fratelli d’Italia”, come sottolinea la nota.
Un ritorno di fiamma tra i due partiti che potrebbe costare molto al Partito Democratico che adesso vede molto più tortuoso il percorso elettorale della tre volte parlamentare e due volte assessore regionale Susanna Cenni. Una novità che accende la campagna elettorale in vista del voto di giugno, per una delle roccaforti del partito di maggioranza relativa del centrosinistra, anche visto il buon risultato dell’ex tramontato Terzo Polo alle elezioni politiche 2022 che superò l’11,5 %. Una percentuale con cui non si vincono le elezioni ma senza la quale è molto difficile vincere al primo turno e senza la quale rimane complicato vincere anche al ballottaggio visti i trend molto positivi del centrodestra e di Fratelli d’Italia.
Su chi sarà il candidato ancora tutto è top secret, probabilmente entro metà febbraio verrà svelato, ma di sicuro anche sul nome le sorprese non mancheranno.
