Anche gli infermieri senesi in udienza da Papa Francesco

Di Redazione | 4 Marzo 2018 alle 10:33

Anche gli infermieri senesi in udienza da Papa Francesco

Michele Aurigi, Opi Siena: “Incontro pieno di significato e ricco di spunti di riflessione”

Missionari esperti in umanità: così Papa Francesco ha definito gli oltre 6.500 infermieri italiani che stamani ha ricevuto in udienza privata nell’Aula Paolo VI.

Presente anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siena con una delegazione di circa 65 infermieri guidata dal presidente Michele Aurigi.

“Siete chiamati – ha detto Papa Francesco – ad assolvere un compito insostituibile di umanizzazione in una società distratta, che troppo spesso lascia ai margini le persone più deboli, interessandosi solo di chi vale o risponde a criteri di efficienza o di guadagno”.

“Esercitando la vostra professione – ha aggiunto il Papa -, voi toccate i malati e, più di ogni altro, vi prendete cura del loro corpo. Quando lo fate, ricordate come Gesù toccò il lebbroso: in maniera non distratta, indifferente o infastidita, ma attenta e amorevole. Il contatto che si stabilisce con i pazienti porta loro come un riverbero della vicinanza di Dio Padre, della sua tenerezza per ognuno dei suoi figli. Proprio la tenerezza è la “chiave” per capire l’ammalato. Ed è anche una medicina preziosa per la sua guarigione. E la tenerezza passa dal cuore alle mani, passa attraverso un ‘toccare’ le ferite pieno di rispetto e di amore”.

Importanti le parole che il Papa ha rivolto a chi programma le politiche della sanità: “Un elemento che rende gravoso e talora insostenibile lo svolgimento della vostra professione è la carenza di personale, che non può giovare a migliorare i servizi offerti, e che un’amministrazione saggia non può intendere in alcun modo come una fonte di risparmio”.

“E’ stato un incontro pieno di significati e ricco di spunti di riflessione – commenta Michele Aurigi, presidente OPI Siena – . Con le sue parole il Papa ha mostrato grande sensibilità, incoraggiandoci ad operare con coscienza e dedizione e ha ribadito il necessario rispetto con cui anche le istituzioni devono tutelare la nostra professione”



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