Assunzione esperto di marketing e nomine Opera Duomo, i chiarimenti di De Mossi

Di Redazione | 27 Dicembre 2018 alle 11:38

Assunzione esperto di marketing e nomine Opera Duomo, i chiarimenti di De Mossi

Entrambe le questioni sollevate in Consiglio comunale da Bruno Valentini (PD)

L’assunzione per un anno da parte del Comune di Siena di un addetto al marketing e le nomine dell’Opera Metropolitana del Duomo sono stati i temi al centro di due interrogazioni presentata da Bruno Valentini (PD), e discusse nell’aula consiliare lo scorso 21 dicembre. Durante l’illustrazione è stato ricordato che “il 19 novembre scorso è stato deciso di assumere per un anno un addetto esperto in materia di marketing per supportare l’assessorato al commercio e turismo nella fase promozionale degli eventi programmati per la fine 2018 e per il 2019”, ha detto Valentini, aggiungendo che “nel medesimo atto si precisa che la copertura della spesa sarà fatta anche con risorse provenienti dai contributi concessi da Banca Mps” e che “per l’individuazione dell’addetto è stata utilizzata la procedura ex art. 90 che si basa sulla totale discrezionalità intuitu personae”. Da qui le domande del consigliere all’Amministrazione per sapere “a quale titolo è stato concesso il contributo di Banca Mps richiamato nel decreto”; perché “si è ricorso alla procedura della “chiamata diretta” invece di utilizzare iter più equi nella valutazione delle competenze e dei curriculum” e se il Comune intende “ricorrere in futuro a questa procedura di carattere eccezionale per altri assessorati o progetti di analoga rilevanza invece che valorizzare risorse umane interne o porre in atto metodi di maggiore trasparenza e comparazione dei curriculum e competenze”.

Nella replica il sindaco De Mossi ha ricordato che “l’amministrazione aveva richiesto una sponsorizzazione a Banca Mps per un programma di attività”, ottenendo un contributo “per eventi culturali e ricreativi, tra i quali le attuali iniziative di Natale e Capodanno”. “Su questa base e in base alle richieste avanzate da tempo dall’assessore Tirelli per rafforzare le azioni di marketing del territorio”, il Comune si è avvalso “dell’articolo 90, così come prevede la legge in materia” per rafforzare le azioni di promozione turistica. La scelta della persona è stata fatta “seguendo il dettato normativo e in base a un curriculum che è a disposizione dell’interrogante e di chiunque lo voglia leggere”. De Mossi ha infine affermato che la scelta è ricaduta su una professionalità che “aveva già collaborato con il professor Pierluigi Sacco e con l’amministrazione comunale, ai tempi della candidatura a Capitale europea della Cultura” e che “se si vogliono fare altre illazioni io sono pronto a rispondere, ma ne risponderanno anche gli autori delle illazioni”.

Valentini si è detto “insoddisfatto della risposta perché la spiegazione della procedura da parte del sindaco era ovvia, altrimenti si sarebbe compiuto un atto illegittimo”. Il consigliere ha ricordato che nella precedente esperienza lavorativa con il Comune la professionalità “era stata inserita tramite il progetto Giovani Sì che comprendeva una selezione con comparazione di curriculum e prove, che garantivano una maggiore equità rispetto al metodo della chiamata diretta”. Infine Valentini ha sottolineato di 2non avere avuto certezza” nella risposta del sindaco sulle future modalità di selezione del personale perché “se tutti gli assessorati avranno le stesse richieste e lo stesso trattamento, si arriverà a un’anarchia totale nella selezione delle figure che collaboreranno con il Comune di Siena”.

Fronte nomine  Opera del Duomo, sempre il consigliere Bruno Valentini (PD) in consiglio comunale dello scorso 21 dicembre ha presentato un’interrogazione citando informazione di stampa in cui ” si raccontava  di un incontro a Roma tra il sindaco Luigi De Mossi e Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, per discutere sulle prossime nomine per l’Opera del Duomo, il cui rettore Gianfranco Indrizzi concluderà il mandato nella prossima primavera”. Il consigliere ha evidenziato come “il Consiglio di Amministrazione dell’OPA, è costituito da sette membri di cui due nominati dall’Ordinario Diocesano e cinque dal Ministro dell’Interno, dopo consultazione con il Vescovo”.  Ha chiesto, quindi, al Sindaco ” di sapere a che titolo avrebbe contattato lo staff del Ministro dell’Interno, interferendo in materia non di competenza dell’Amministrazione Comunale, occupandosi della nomina di un  ente  con cui De Mossi avrebbe intrattenuto relazioni di carattere legale, afferenti a cause proprio contro l’Opera Metropolitana del Duomo”.

Nella risposta il primo cittadino ha premesso che “per troppo tempo l’ex partito di maggioranza si è occupato di tutta una serie di nomine in affari che non gli competevano e oggi è singolare che si riservi al sindaco la non possibilità di parlare con il Ministro dell’Interno sotto cui grava il Prefetto di Siena, che effettuerà le nomine”. De Mossi ha dunque spiegato che il motivo dell’interessamento è “semplice” perché “c’è un contratto che lega Comune di Siena, Opera della Metropolitana e Opera Laboratori Fiorentini per la biglietteria unificata, in cui il Comune prende soltanto il 18 per cento dai biglietti emessi: una percentuale piuttosto bassa”. E, rivolgendosi direttamente a Valentini, ha aggiunto che “lei lo dovrebbe sapere bene, visto che quell’accordo l’ha firmato”. Per questa ragione “era necessario sapere quali erano le intenzioni del Ministero, sotto cui ricade il Prefetto, con l’obiettivo di ridiscutere un contratto, che penalizza molto la città di Siena, e portare più risorse economiche alle casse comunali”. Il sindaco ha anche chiarito che “la mia attività lavorativa in quel caso non riguardava direttamente ciò di cui stiamo parlando, perché altrimenti avrei già dismesso l’incarico”. In definitiva il primo cittadino ha sottolineato che “l’Opera della Metropolitana è esterna all’Amministrazione comunale, ma diventa interessante capire quali saranno gli sviluppi futuri, ferma restando l’autonomia del Prefetto nelle nomine, sentito l’Arcivescovo” visto “il contratto che riguarda una così importante fonte di reddito, come la biglietteria unificata” per cui è “compito del sindaco” intervenire a tutela “degli interessi della città”. Infine De Mossi ha ricordato che “la Fabbriceria ha anche una serie di competenze specifiche in ordine alla sicurezza e alla manutenzione delle opere d’arte” e “anche questo è un argomento che riguarda Siena e dunque il sindaco”.

Valentini nella replica ha contestato al Presidente del Consiglio comunale l’improvvisa uscita del sindaco e si è detto “insoddisfatto” della risposta, accusando il primo cittadino di “aver fatto intenzionalmente confusione fra l’ente cui è affidata la Cattedrale che è l’Opera Metropolitana del Duomo e la società privata di servizi che è Opera Laboratori Fiorentini. Certo, si può discutere se il 18 per cento sui biglietti sia tanto o poco, ma grazie a quel contratto il Comune risparmia 800 mila euro di costi che vengono accollati al privato quale rischio di impresa”. Il consigliere ha poi aggiunto che “personalmente non mi sono mai occupato di nomine all’Opera della Metropolitana” mentre “il sindaco ha ammesso di essere andato a Roma a parlare di incarichi con il ministero dell’Interno”.



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