Nascono a Siena, come spesso accade per le storie più autentiche, quasi per caso. Era il 2009 quando il chitarrista Federico Alvino, in arte Jack the Fugitive, e il cantante Luca Palmieri, alias Scream Machine, si incontrarono durante un concerto organizzato dall’Università di Siena. Luca era sul palco come ospite di una band già affermata nella scena cittadina, mentre Federico era alla ricerca dei musicisti giusti per dare forma a un progetto heavy metal tutto suo. Da quell’incontro prende vita l’avventura degli Skullbreakers.
I primi anni sono quelli delle cover, dei grandi classici dell’hard & heavy dagli anni Settanta ai Novanta, suonati nei locali e nei festival del territorio. Poi, dopo diversi cambi di formazione, nel 2011 arriva la svolta: nasce la line-up definitiva e con essa la voglia di scrivere brani originali, raccontando storie antiche e moderne con il linguaggio potente e diretto dell’heavy metal.
Il loro suono affonda le radici nella tradizione della New Wave of British Heavy Metal, mescolando atmosfere epiche e sonorità più contemporanee: riff martellanti, ritmiche serrate, assoli neoclassici e voci capaci di toccare vette altissime. A fare da filo conduttore sono sempre i racconti – di battaglie, leggende e passioni senza tempo – che si intrecciano con la storia e l’identità del territorio.
Dopo il debutto con Tell the Spartans, ispirato alla battaglia delle Termopili e all’indomito coraggio di un popolo chiamato a resistere, gli Skullbreakers tornano con un nuovo singolo che affonda le radici nella storia senese. Al centro della canzone, infatti, c’è la drammatica faida tra le potenti famiglie Tolomei e Salimbeni, uno dei conflitti più feroci del Medioevo cittadino, culminato nel sanguinoso epilogo sui Colli di Malamerenda, alle porte della città.
Un episodio emblematico di un’epoca fatta di potere, rivalità e vendette, che rivive oggi attraverso le sonorità taglienti e l’immaginario epico degli Skullbreakers. Ancora una volta, la band senese dimostra come l’heavy metal possa essere anche strumento di memoria e narrazione, capace di trasformare la storia in musica e di dare nuova voce a pagine antiche del passato.