“Pensiamo che l’investimento della famiglia Koc (la holding che controlla Arcelik, ndr) si possa sviluppare al meglio nella filiera dell’elettro domestico italiano. Sono ancora più fiducioso alla luce dell’incontro che abbiamo avuto con il Ministro turco e i vertici dell’azienda, la riunione è ancora in corso con il mio vice e la sottosegretaria Fausta Bergamotto. Con il Ministro abbiamo, inoltre, deciso di avere un rapporto continuativo tra le nostre strutture in queste settimane, per preparare al meglio il vertice bilaterale tra i nostri Premier che si svolgerà in Italia”.
Poche parole che non infondono particolare fiducia ai lavoratori senesi di Beko. Il Ministro alle Imprese, Adolfo Urso, ha fatto tappa a Istanbul per incontrare i vertici della holding Koc, che controlla Arcelik, per parlare anche della situazione degli stabilimenti Beko alla presenza anche del ministro turco Fatih Kacir e della sottosegretaria Bergamotto. Nella conferenza stampa successiva all’incontro, Urso ha parlato di speranza ma per quanto riguarda lo stabilimento senese, e quindi il futuro dei 299 lavoratori, è giusto andare con i piedi di piombo. In ballo, infatti, c’è anche il sito di Comunanza che è già stato definito “salvo” all’ultimo tavolo ministeriale dove invece per Siena non sono arrivate buone notizie. Ad oggi, per i lavoratori di Viale Toselli, la produzione si ferma a dicembre 2025 anche se la multinazionale ha garantito la presenza sul territorio, e quindi il pagamento dell’affitto dell’immobile, fino alla fine del 2027. In questi due anni, con tuta probabilità, i lavoratori potranno affidarsi solo ad ammortizzatori sociali, per questo tutte le parti coinvolte, invocano a gran voce una reindustrializzazione del sito con un nuovo soggetto, ancora da trovare. Urso dovrebbe fornire i dettagli di quanto emerso in questa spedizione in Turchia lunedì 24 febbraio, giorno in cui è in programma un nuovo incontro al tavolo ministeriale