Bisogni (Siena Popolare): "Cultura, servizi e commercio, ecco le nostre proposte"

Alessandro Bisogni per Siena Popolare, risponde alle sollecitazioni di Confesercenti e Confcommercio

Di Redazione | 31 Marzo 2023 alle 21:00

Bisogni (Siena Popolare): "Cultura, servizi e commercio, ecco le nostre proposte"

Tema del commercio, Alessandro Bisogni per Siena Popolare, risponde alle sollecitazioni di Confesercenti e Confcommercio.

“Problemi complessi esigono risposte complesse; per affrontare i temi cruciali per lo sviluppo cittadino analizzati da Confesercenti e Confcommercio è necessario quindi andare oltre gli slogan elettorali o le dichiarazioni di intenti generali che non spostano di un centimetro lo stato del dibattito su priorità e criticità che la nuova Amministrazione comunale si troverà a dover affrontare. Per questo abbiamo deciso di rispondere alle associazioni di categoria con un documento con le nostre proposte. Il punto fondamentale è quello del confronto e della condivisione, senza i quali non è pensabile una pianificazione efficace e che risponda alle reali esigenze di tutta la comunità. Andranno istituiti quindi dei tavoli di lavoro permanenti, tra cui quello per la programmazione commerciale. Uno dei principali problemi di Siena è quello della gentrificazione e turistificazione del centro storico. Per arginare questo fenomeno bisogna agire su tre fronti:

–          Abitare. Imporre  un tetto massimo agli affitti brevi, che non potranno superare un limite di 60 giorni in un anno.  Questo dovrebbe incentivare la locazione per periodi più lunghi ad uso residenziale, impattando meno a livello di servizi pubblici pagati dai residenti e producendo un effetto positivo a cascata sulle strutture ricettive.  Parallelamente prevedere una tassazione progressiva degli affitti brevi in base al numero di unità affittate dallo stesso proprietario, e una tassazione degli immobili tenuti sfitti per promuovere un abbassamento degli affitti stessi e un uso sociale di immobili sfitti da tempo (Art. 41 e 42 della Costituzione). Stop vendite del patrimonio immobiliare comunale, parte del quale potrebbe essere convertito in abitazioni e residenze per far fronte alle esigenze dei lavoratori e delle persone in condizione di disagio socio-economico.

–          Promozione del piccolo commercio. Revisione del regolamento urbanistico per impedire ulteriori destinazioni d’uso per la grande distribuzione e incentivazione, tramite reperimento di fondi regionali, nazionali ed europei, degli esercizi commerciali al dettaglio (non solo nel centro storico) e di laboratori e punti vendita di artigianato locale e di qualità. Siamo inoltre favorevoli all’introduzione di vantaggi fiscali per i proprietari che affittano a canone concordato ed altre agevolazioni per diminuire il numero di fondi sfitti e incentivare i negozi di vicinato. Utilizzare parte del patrimonio immobiliare pubblico per creare spazi per il co-working.

–          Trasporti e servizi. Implementazione dei servizi di trasporto pubblico (spingendo per mezzi elettrici e meno impattanti) e del sistema di raccolta dei rifiuti, che va razionalizzato ed adeguato alle esigenze dei cittadini, prevedendo delle isole di conferimento per residenti e domiciliati per consentire un’espansione delle fasce orarie già previste”.

“Per quanto riguarda il turismo, questo non può essere scollegato da una valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della nostra città, che deve essere pensato prima di tutto per chi ci vive, lavora e studia. Bisogna per questo investire in:

– Creazione di nuovi spazi espositivi e programmazione di una serie di eventi di qualità e che permettano di differenziare Siena rispetto all’offerta di altre città, distribuiti temporalmente nel corso dell’anno. Devono essere eventi che puntino a recuperare e rielaborare tradizioni enogastronomiche, socio-culturali ed artistiche della nostra città, puntando sul coinvolgimento dei numerosi enti prestigiosi che la città può vantare e le numerose associazioni.

– Creazione di una rete di percorsi storico-artistici e paesaggistici anche al di fuori delle mura, recuperando ville e parchi di proprietà pubblica fruibili dalla cittadinanza e quindi anche dai turisti, all’interno dei quali organizzare eventi e contest che sappiano intercettare anche le nuove correnti artistiche e culturali.

– Offerta integrata in sinergia con i comuni limitrofi, sia dal punto ricettivo che organizzativo (rete di eventi condivisa, riconnessione e implementazione del Sistema Museale e creazione di una rete di Spazi espositivi coerente ed utilizzabile soprattutto da artigiani e artisti locali) che punti ad un turismo sostenibile, di qualità e ad un aumento dei pernottamenti medi. Il trasporto pubblico con i comuni limitrofi (Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Sovicille, Monteroni), andrebbe rimodulato considerando il territorio come una mini area metropolitana interconnessa. Questo favorirebbe maggiore dinamicità e implementerebbe i servizi orientati non solo nei confronti dei turisti ma anche dei lavoratori.

In merito ai trasporti, inoltre, per noi è di fondamentale che il comune si spenda su tutti i tavoli possibili (Regione, Trenitalia, Governo) per ottenere il raddoppio della ferrovia Siena-Firenze e dell’implementazione della Siena-Chiusi per un collegamento più efficiente e rapido con l’alta velocità per Roma. I treni su cui puntare, inoltre dovrebbero essere quelli ad idrogeno e/o ad alimentazione mista, per garantire la massima sostenibilità del trasporto e la disincentivazione di quello su gomma. Il Comune, inoltre, dovrebbe farsi promotore della creazione di due hub trasporti a Badesse e Taverne e del potenziamento linea tra le due località e la città stessa”.

“Una delle principali risorse di Siena, oltre al suo immenso patrimonio artistico e paesaggistico, è sicuramente l’università e la lunga tradizione di città degli studi e della ricerca. Il settore della ricerca, in campo biotecnologico ma non solo (noi punteremmo fortemente anche sulla nascita di un settore di studio e ricerca agronomico a livello universitario, che faccia rete con il territorio in cui l’attività agricola è ancora significativa), deve essere uno dei principali motori di sviluppo della città. Il comune di Siena deve agire maggiormente in sinergia con l’Università di Siena e con l’Università per stranieri e deve puntare ad aumentare il proprio peso decisionale all’interno di enti come il nuovo Biotecnopolo che non deve diventare un nuovo poltronificio subordinato alle trame della politica ma un effettivo volano per la ricerca e quindi per l’occupazione. Siamo convinti che per creare più posti di lavoro di qualità, cioè non precari, si debba puntare il più possibile ad una filiera della ricerca e della produzione quanto più possibile in mano pubblica. Si incentiverebbero così le persone, soprattutto i giovani, a restare a Siena e contribuire alla crescita della città, invece che essere costretti come sempre più spesso accade, ad emigrare altrove in cerca di stabilità economica e migliori offerte lavorative”.

“Una comunità coinvolta direttamente e costantemente nello sviluppo culturale, scientifico ed artistico della città rappresenta un valore aggiunto anche per la sua attrattività in termini di residenti e di turismo di qualità. Siena, nonostante le tendenze purtroppo in atto, non deve trasformarsi in un mangificio e nel regno di Airbnb, come successo ad esempio a Firenze o altre città che hanno puntato tutto solo sul turismo di massa mordi e fuggi che finisce per svuotarle e portare più costi che benefici al territorio e alla comunità. Non può continuare a vedere i propri giovani essere costretti ad abbandonare la propria città in cerca di maggiori opportunità di vita. Per raggiungere questo obiettivo e invertire la tendenza in atto c’è bisogno innanzitutto di coinvolgere la cittadinanza, le associazioni di categoria e tutti gli altri attori interessati in una collaborazione e confronto permanenti, tramite consulte di quartiere e tavoli operativi”.

“I soldi ci sono per attuare tutte le proposte indicate, basta saper intercettare i fondi. Quello che manca è la volontà politica e la capacità di progettare e programmare a medio e lungo termine”.



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