La disputa Cina-Hong Kong si abbatte su Palazzo Pubblico. Il consigliere della maggioranza, Pietro Staderini (Sena Civitas), si è visto bocciare una mozione sui fatti accaduti nella capitale cantonese nella quale chiedeva una presa di posizione del sindaco Luigi De Mossi, in virtù degli ottimi rapporti instaurati da Siena con varie istituzioni cinesi.
“La maggioranza ha perso un’opportunità bocciando questa mozione – dice Staderini – quella di far sentire una voce diversa rispetto a quella sentita fino ad oggi dalle istituzioni nazionali, e ha calpestato i valori sui quali si fonda la nostra società quali il rispetto, la libertà e i valori fondamentali della persona”
Già primo dell’esito della votazione proprio alla luce relazioni con la Cina, rafforzate dal primo cittadino con il viaggio nel Paese asiatico nell’ottobre dello scorso anno, l’atto poteva sembrare un pretesto per evidenziare, ancora una volta, la distanza tra Sena Civitas e la giunta. La mancata approvazione ha confermato la spaccatura esistente, segnata nel tempo dalla non partecipazione al voto sul piano operativo e dai contrasti con l’assessore Francesca Apolloni: per altro eletta proprio tra le fila della lista civica. A questo proposito, il sindaco interpellato sulla questione ha tirato dritto.
“Chi vuole stare con la maggioranza deve essere collaborativo con la stessa – spiega De Mossi – chi non ci vuole stare può benissimo passare all’opposizione: questo non è un problema per noi”.
A stemperare la questione è lo stesso Staderini, che nega di voler uscire dalla maggioranza e archivia la mozione definendola un’occasione di confronto politico
“Può darsi che al sindaco questa mozione non sia piaciuta, non so per quale motivo perchè non abbiamo avuto modo di averlo in aula durante la discussione – commenta Staderini -. Certo è che io credo che qualunque mozione venga proposta deve essere presa con interesse, anche se non la si condivide”.
“Non credo proprio di passare all’opposizione- conclude il consigliere di Sena Civitas – mi chiedo come mai queste divergenze di idee vengano prese male quando dovrebbero essere un arricchimento per innalzare la qualità del dibattito politico che francamente non vedo né in consiglio comunale né in città”.
Teresa Scarcella e Aldo Tani
