Caro carburanti, benzinai confermano lo sciopero. Landi (Faib): "Decreto dannoso"

Ai gestori delle pompe di carburanti non piace il decreto sulla trasparenza dei prezzi pubblicato sabato dal governo, soprattutto nella parte relativa alle sanzioni che rischiano i benzinai, e affermano che "a queste condizioni è confermato lo sciopero" già indetto per il 25 e 26 gennaio

Di Redazione | 16 Gennaio 2023 alle 22:00

Ai gestori delle pompe di carburanti non piace il decreto sulla trasparenza dei prezzi pubblicato sabato dal governo, soprattutto nella parte relativa alle sanzioni che rischiano i benzinai, affermano unitariamente che “a queste condizioni è confermato lo sciopero” già indetto per il 25 e 26 gennaio. “Sul caro carburanti continua lo scaricabarile del Governo” afferma, infatti, anche il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo mentre il presidente nazionale della Figisc Bruno Bearzi avverte che “se domani nell’incontro al Mimit non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero”. Per l’ex presidente della Faib Confesercenti Martino Landi pesa la formulazione della norma che conferma l’obbligo di un nuovo cartello e l’inasprimento inaccettabile delle sanzioni. Si legge in una nota in cui la confederazione comunica che “lo sciopero contro questo provvedimento inutile e dannoso resta congelato, in attesa dell’incontro di domani già fissato al ministero delle Imprese”. In quella sede valuteranno se il Governo ha intenzione di accogliere le richieste della categoria o meno. E prenderanno le decisioni conseguenti che saranno illustrate nella conferenza stampa unitaria, indetta il 19 gennaio.

“Quello che respingiamo al mittente – spiega Landi a Siena Tv – è l’obbligo non solo a esporre i prezzi ma anche comunicare i prezzi con cui noi vendiamo quel prodotto, e lo dobbiamo fare ogni volta che cambia. Qualora in un periodo di calma quel prezzo resta costante, magari per un mese, noi ogni 7 giorni a prezzi invariati siamo obbligati a confermarlo. Le multe – continua – sono legate al fatto che per esempio ho cambiato il prezzo alle 7 e la comunicazione è di un’ora di ritardo, sono 1050 euro ogni infrazione. Nel corso dei controlli risalgono al passato, fino a 3 e 4 mesi. Addirittura oggi ci sanzionano con una multa da mille e 6mila euro per la mancata esposizione del cartello che indica la media dei prezzi”.



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