CasellIncontra riparte con Camilla Costanzo: storie di umanità e un progetto speciale dedicato al padre Maurizio

Al Caselli di Siena la scrittrice presenta il romanzo “Tempo al Tempo” e il progetto “Maurizio Costanzo nelle Carceri”: “I giovani non sono consumatori, ma interlocutori veri”

Di Lorenzo Agnelli | 26 Novembre 2025 alle 18:00

L’Istituto Professionale “Caselli” di Siena inaugura il nuovo anno della rassegna culturale CasellIncontra con una voce d’eccezione: la giornalista e sceneggiatrice Camilla Costanzo, che ha presentato agli studenti il suo nuovo romanzo “Tempo al Tempo”, opera in cui intreccia maternità, lutto, amore e tradimento attraverso personaggi estremamente realistici, complessi e profondamente umani.

Accanto al libro, la scrittrice ha portato al Caselli anche un progetto che le sta particolarmente a cuore: “Maurizio Costanzo nelle Carceri”, un premio teatrale dedicato alla memoria del celebre padre, che verrà presentato anche nella Sezione Carceraria dell’Istituto, all’interno della Casa Circondariale di Santo Spirito di Siena.

Entusiasta il dirigente scolastico Luca Guerranti, che ha sottolineato la forza del nome e della presenza di Camilla Costanzo per l’avvio di questa decima edizione della rassegna:
“È chiaro che avere persone del calibro di Camilla Costanzo, non solo per i ricordi del padre e della fortunata trasmissione durata oltre 25 anni, è un valore straordinario. E poi c’è l’appendice, che non è un’appendice ma una seconda puntata, presso la classe circondariale di Santo Spirito per incontrare gli studenti che lì studiano. È davvero una partenza col botto, grazie al gruppo dei docenti che si impegna a trovare personalità così importanti e grazie a chi accetta di venire a parlare con i nostri studenti”.

Nel presentare “Tempo al Tempo”, Costanzo ha raccontato agli studenti come al centro del suo romanzo ci siano fragilità, forze e contraddizioni che attraversano le vite quotidiane: personaggi costruiti con realismo, complessità e una profonda attenzione emotiva. Un approccio che ha subito catturato i ragazzi, chiamati a confrontarsi con temi universali e intimi.

L’autrice ha presentato anche l’iniziativa teatrale dedicata alla memoria del padre, che coinvolge diverse realtà penitenziarie italiane: “È un onore essere qui e poter raccontare ai ragazzi e agli studenti detenuti di Santo Spirito questo progetto, che è una piccola cosa che facciamo: un premio teatrale intestato a Maurizio Costanzo. La compagnia che vincerà potrà portare il proprio spettacolo al Teatro Parioli di Roma, più un premio in denaro. È un modo per mantenere vivo il ricordo di papà attraverso iniziative che avrebbero avuto un senso per lui”.

Un progetto che non vuole essere solo celebrativo, ma capace di aprire possibilità e nuove prospettive a chi vive in condizioni di fragilità sociale.

Parlando del lascito umano e professionale di Maurizio Costanzo, l’autrice ha condiviso con gli studenti il messaggio che più desidera trasmettere loro: “Lui diceva sempre: non importa che lavoro farete, l’importante è che vi svegliate felici di andare a farlo. Bisogna fare un lavoro che sia una passione, così non sembra neppure di lavorare. È uno dei suoi insegnamenti più grandi”.

Da madre di due figli, Costanzo ha sottolineato quanto gli adolescenti abbiano bisogno di adulti presenti e attenti, soprattutto in questo periodo storico così segnato da tecnologia e mezzi che ci distraggono dalla realtà: “I ragazzi hanno bisogno tantissimo della nostra attenzione. La società oggi li tratta come consumatori e non come interlocutori. Per me, invece, sono interlocutori a tutti gli effetti. È la prima volta che li incontro e so che mi lasceranno tantissimo”.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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