Caso Montanari, De Mossi: "Siena e il Comune si scusano con la comunità istriana e dalmata"

Infuria la polemica per le parole del futuro rettore Unistrasi su Foibe e Giorno del Ricordo. L'intervento del primo cittadino: "Ogni vita è importante, ogni sofferenza va rispettata. Non si valuta un eccidio in base ai numeri. Chiediamo una risposta esplicita dall’Università per stranieri"

Di Redazione | 1 Settembre 2021 alle 11:37

Caso Montanari, De Mossi: "Siena e il Comune si scusano con la comunità istriana e dalmata"

“Ogni vita è importante, ogni sofferenza va rispettata e non si valuta un eccidio in base ai numeri”. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi in merito alle affermazioni fatte dal futuro rettore dell’Università per Stranieri di Siena. “Per questo – sottolinea – La comunità senese tutta ed il Comune di Siena si scusano con la comunità istriana e dalmata per le affermazioni fatte da chi è stato eletto, ma non ancora nominato, a capo di un’istituzione della città”.

“Le parole usate da quest’ultimo – dice ancora il sindaco del Comune di Siena – non rappresentano per stile, moderazione e pensiero la civiltà senese e i valori che essa da sempre tramanda nella storia e nella cultura. Chi ha usato queste espressioni, infatti, non fa parte di questa comunità perché evidentemente non ne condivide i principi”.

Invitiamo ufficialmente a Siena – prosegue il sindaco – i rappresentati della comunità istriana dalmata, anche al fine di programmare un convegno sulle note vicende e tenere vivo il ricordo e la memoria. E’ nostra prerogativa, come istituzione massima della città, spiegare bene a quei pochi che non sanno, anche se lo dovrebbero sapere per il ruolo accademico che ricoprono, le sofferenze patite da quella comunità. Non è mai stato e non farà mai parte della comunità senese valutare un eccidio in base ai numeri, ogni vita è importante ed ogni sofferenza deve essere rispettata”.

Chiediamo – conclude il sindaco – una risposta esplicita dall’Università per stranieri che fin qui con un incerto comunicato non ha chiarito il proprio pensiero. Dobbiamo sapere se l’ateneo si riconosce o meno in quanto affermato dal futuro rettore”.



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