Caso Unistrasi, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: "Apprezziamo fermezza di De Mossi"

Guido Giacometti, referente per la Toscana della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: "Bene ha fatto il Sindaco De Mossi a dimostrare con la sua assenza alla cerimonia di venerdì la distanza tra la Siena democratica da lui rappresentata ed un ateneo che ha eletto rettore Montanari con voto quasi unanime"

Di Redazione | 10 Ottobre 2021 alle 12:57

Caso Unistrasi, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: "Apprezziamo fermezza di De Mossi"

“Apprezzo la fermezza con cui il Sindaco di Siena si è opposto alle derive che si sono manifestate nell’Università per Stranieri di Siena e per la vicinanza espressa verso la comunità degli esuli giuliano-dalmati”. Lo afferma Guido Giacometti, Referente per la Toscana della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

“Tomaso Montanari, eletto rettore, ma non ancora insediato- ancora Giacometti – scrisse: “La legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica” e come ha detto “benissimo Eric Gobetti la versione neofascista è diventata la narrazione ufficiale dello Stato Italiano”. Quanto scritto da Montanari è del tutto errato: nessuno avrebbe potuto opporre la Giornata del Ricordo a quella della Memoria, perché sono tragiche vicende non paragonabili anche al solo livello quantitativo. Sono invece equiparabili le mattanze comuniste a quelle naziste: lo dice l’Europa con la Risoluzione del 19/09/2019. Lo aveva già riconosciuto venti anni prima Norberto Bobbio (Unità 3/04/1998) sia nelle dimensioni che nelle logiche: “Il meccanismo della ideologia dello sterminio consiste proprio nella disumanizzazione: non uomini per i nazisti gli ebrei, non uomini per i comunisti i nemici di classe”.

“Montanari poi, con quella “versione neofascista”, offende gravemente non solo noi esuli ed i familiari degli uccisi, ma anche il Parlamento e i Presidenti della Repubblica che continuano dal 2004 a celebrare il Giorno del Ricordo. Alla richiesta del Sindaco di una chiara presa di posizione dell’Ateneo, la risposta dell’allora rettore Cataldi ha aggravato la situazione: “una posizione ufficiale nel merito sarebbe impropria e improvvida di fronte a casi ancora sottoposti al fervido dibattito degli storici, come l’istituzione di una giornata speciale per ricordare le vittime delle foibe”. Quindi anche per Cataldi, malgrado il voto del Parlamento, l’opportunità del Giorno del Ricordo è ancora tutta da definire” prosegue.

“Montanari, persona molto preparato nel campo della storia dell’arte, spesso non dimostra equilibrio quando si esprime in altri campi – afferma il referente – Solo alcuni esempi, oltre a quanto da lui espresso da sul Giorno del Ricordo: il suo giudizio sul Presidente Mattarella è “estremamente negativo”; il Corriere della Sera, che aveva osato pubblicare un articolo di Aldo Grasso critico verso di lui, “mai sceso così in basso come con questo figuro“; gli attacchi alla sua persona sono “un assaggio di quel ritorno al fascismo che potrebbe comportare l’ascesa al governo di questa compagine nera.”, cioè lo schieramento politico che va “da Italia Viva a CasaPound”, mentre il Partito Democratico se la cava per un soffio, almeno per ora, perché Montanari lo classifica come “destra moderata” e questo fa capire quanto a sinistra si collochi l’attuale rettore”.

“Posizioni lecite, ma inopportune per un rettore. Ed in tale ruolo grave quanto affermato nel discorso d’insediamento in cui dichiara che si impegnerà nell’azione antifascista. Montanari finge di dimenticare che per l’Europa oggi essere solo antifascisti non basta, bisogna essere antitotalitari, cioè anticomunisti e antinazisti. Chi si proclama esclusivamente antifascista, si palesa come antidemocratico perché strizza l’occhio all’ideologia comunista che da un secolo continua a mietere vittime nei gulag sovietici, nelle foibe, negli odierni lager cinesi e nordcoreani. Quindi bene ha fatto il Sindaco De Mossi a dimostrare con la sua assenza alla cerimonia di venerdì la distanza tra la Siena democratica da lui rappresentata ed un ateneo che ha eletto rettore Montanari con voto quasi unanime” conclude Giacometti.



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