Cattedra delle suore a Bologna: niente intervista, ma il notaio spiega che non si parlò dell’autorizzazione vaticana

Di Redazione | 12 Marzo 2019 alle 13:12

Cattedra delle suore a Bologna: niente intervista, ma il notaio spiega che non si parlò dell’autorizzazione vaticana

Per l’atto notarile non sussistono problemi

Un altro tassello per fare chiarezza sulla vicenda della cattedra a Bologna, dopo la lettera della sorella Antonia Carrea, in assenza ancora di un parere di Paolo Gheda, è stato posto questa mattina. Abbiamo chiesto informazioni, infatti, al notaio di Brescia Gabriele Bezzi che ci ha spiegato al telefono, salvaguardando gli aspetti deontologici e professionali legati al suo cliente la Compagnia Sant’Angela Merici, rappresentata da Paolo Gheda e Antonia Carrea, la questione relativa all’autorizzazione del Vaticano per la costituzione di una cattedra di storia contemporanea all’Università di Bologna dal valore di 2 milioni di euro. Autorizzazione che era stata messa in primo piano proprio dall’intervento dell’Arcivescovo Buoncristiani, che ha ricordato la necessità di questa autorizzazione da parte Vaticano per lo stanziamento della somma in oggetto. A riguardo, per il rapporto precipuo tra lui e il suo cliente, il notaio ha soltanto definito l’autorizzazione come una questione tecnica giuridica valutata con il cliente stesso. Dalla conversazione informale abbiamo quindi appreso che in quella sede l’autorizzazione non c’era, come già evidenziato. Abbiamo inoltre capito che per il notaio non sussistono problemi. La questione è affrontata e risolta.

Si. Sa



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