Si torna finalmente a correre sulla pista del Tamburo dopo diversi rinvii e con l’ansia di prendersi una bella giubbata d’acqua e non farne di niente, con lo sguardo verso il cielo sperando che il temporale non arrivi a vanificare l’ennesimo tentativo di allenare i cavalli. Il maltempo, che ormai da molte stagioni mette a repentaglio la stagione di preparazione, è un dato di fatto. I tempi sono cambiati: la “provincia” polverosa non esiste più, l’attenzione verso gli animali è altissima, quindi i cavalli vanno ben preparati e testati dal punto di vista atletico e psicologico.
Tenere le dita incrociate sperando che non piova e che le piste reggano l’urto dei nubifragi, non è abbastanza. Solo tre le corse che dall’inizio della stagione paliesca sono state portate a termine: una sola volta a Mociano e due a Monticiano, dopo una serie di innumerevole rinvii causa pioggia.“Ci si doveva pensare cinque o sei anni fa a fare una pista per correre con tutte le stagioni – ha detto Silvano Vigni detto Bastiano – tutti hanno provveduto a fare piste adeguate a questi repentini cambi di tempo. L’ultimo è Castel del Piano: corrono anche se piove con la pista che hanno scelto lo scorso anno. A Siena non so cosa si aspetti ancora”.
Un suggerimento che ha il sapore di una soluzione temporanea che tappi la falla, è quella di Salvatore Ladu detto Cianchino: “Un’idea potrebbe essere quella di portare i cavalli del Protocollo Equino a Pian delle Fornaci almeno per provare il canape, per abituarli a stare insieme e fare la rincorsa, che i cavalli ci siano e siano buoni si sa già. Quello che mi preoccupa di più sono i giovani fantini che non hanno molte possibilità di fare esperienza”.
Francesco Ticci detto Tredici non è solo un ex fantino del Palio di Siena, ma anche un membro del consiglio dell’Associazione dei Proprietari, Allevatori, Allenatori Cavalli da Palio : “Come associazione ci battiamo da tempo per portare all’attenzione di tutti, amministrazione comunale e capitani, che c’è bisogno di un centro di allenamento serio dove poter correre tutto l’anno: estate e inverno”.
Non ha dubbi neanche Massimo Milani, allenatore di cavalli da Palio da decenni : “In queste condizioni, in cui è difficile poter fare un programma e portare avanti un cavallo, ci vogliono quattro anni per farne uno decente. Ma i proprietari sono disposti ad aspettare tanto? Se avessimo la possibilità di una pista più funzionale si potrebbe lavorare molto meglio rischiando meno i cavalli”.