Una mobilitazione senza precedenti quella messa in campo da 31 sindaci di Toscana e Umbria, che hanno firmato un documento indirizzato al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ai vertici di Trenitalia e RFI, e ai presidenti delle due Regioni, per denunciare il progressivo deterioramento del servizio ferroviario lungo l’asse Roma-Firenze. Tra i promotori c’è il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini, che ha raccolto le istanze dei pendolari sollevando il tema a livello istituzionale.
“È un vero e proprio grido d’allarme – spiega Sonnini – che nasce dal malcontento crescente dei pendolari della linea Firenze-Roma. I disservizi sono diventati insostenibili: ritardi, soppressioni e, soprattutto, il dirottamento sistematico dei treni Intercity e Regionali sulla linea lenta, con tempi di percorrenza allungati anche di 40 minuti. Come nel caso dell’Intercity 598, che da gennaio è stato spostato stabilmente sulla linea tradizionale, mentre doveva essere solo una misura temporanea”.
Una decisione che, secondo il sindaco, penalizza in modo inaccettabile le aree interne: “Quando c’è da liberare spazio sulla Direttissima, si sacrificano sempre i treni regionali o Intercity, mai quelli dell’Alta Velocità. È una logica sbagliata. Le aree interne, come Chiusi, la Valdichiana, il Trasimeno e l’Orvietano, già soffrono per la carenza di servizi. Se togliamo anche collegamenti ferroviari efficienti, alimentiamo lo spopolamento e l’isolamento”.
Il documento congiunto chiede l’immediato ripristino della linea Direttissima per i treni pubblici, una pianificazione trasparente degli interventi infrastrutturali, e soprattutto l’istituzione di un tavolo permanente di confronto, che dia voce anche ai territori più piccoli.
“Abbiamo bisogno di una prospettiva di medio-lungo periodo – continua Sonnini – con investimenti sulle stazioni intermedie, sull’integrazione tra treni a lunga percorrenza, regionali e locali. I servizi pubblici non possono essere considerati secondari rispetto al mercato. La mobilità è un diritto e deve essere garantita a tutti, indipendentemente da dove si vive”.
Al momento non sono ancora arrivate risposte ufficiali da parte del Ministero, ma il fronte dei sindaci si rafforza: nuove adesioni sono attese nei prossimi giorni. “Speriamo – conclude Sonnini – che il Ministero ci ascolti già entro una decina di giorni. Le Regioni sono già informate, ma serve un cambio di passo a livello nazionale. Non possiamo più accettare che i disagi di oggi diventino la norma”.
Nel frattempo, cresce l’attesa per il prossimo orario estivo dei treni: le amministrazioni locali chiedono soluzioni concrete e rapide, per evitare che i disagi vissuti oggi diventino la normalità di domani.