Che cosa succederà all’industria del vino italiano con i super dazi di Donald Trump ancora non è semplice prevederlo. Se già facevano paura i dazi al 25% figuriamoci quelli al 200% minacciati dal presidente americano per i vini europei e quindi anche per quelli italiani. Sarebbe un duro colpo che potrebbe significare un collasso per chi lavora principalmente con il mercato statunitense, perché con le nuove tariffe il vino italiano potrebbe andare fuori mercato. Tra i tanti Consorzi di vino della nostra provincia a guardare con preoccupazione gli sviluppi di una misura di tassazione così estrema, mai vista, è anche il “giovane” Consorzio Vino Orcia che proprio in questo 2025 ha compiuto i suoi 25 anni dalla sua nascita.
“Questo è un problema veramente importante per tutti i produttori di vino – afferma Giulitta Zamperini, Presidente del Consorzio Vino Orcia -. Sicuramente noi siamo un Consorzio e delle aziende emergenti, che si stanno probabilmente affacciando negli ultimi anni ai mercati esteri e in particolare ovviamente a quello degli Stati Uniti. Ne risentiremo indubbiamente, però probabilmente meno rispetto ad altre situazioni, perché la nostra forza, quello che ci ha portato a crescere molto negli ultimi anni, è stato proprio il concentrarsi sul promuovere il vino sul territorio”.
L’augurio è che sia solo una minaccia o uno slogan per poi arrivare a una mediazione. Ma la presidente del Consorzio Vino Orcia, del vino prodotto in uno dei luoghi più belli del mondo e patrimonio Unesco, risponde proprio utilizzando come arma, da parte delle aziende della denominazione, l’accoglienza e l’ospitalità.
“Essendo principalmente piccole aziende con produzioni di nicchia, il nostro mercato export è quello diretto – chiosa la presidente del Consorzio Vino Orcia -, nel senso che, essendo una zona che accoglie oltre un milione di turisti all’anno e essendo più del 90% delle cantine, cantine che fanno accoglienza con degustazioni, che hanno ristoranti o agriturismi, portiamo i nostri clienti in azienda acquistando direttamente. Quindi sarà sicuramente un grosso problema, ma per i produttori di Vino Orcia forse un pochino più limitato rispetto ad altre realtà proprio perché abbiamo un mercato diverso”.