De mossi sul futuro del Siena Calcio: "Ben venga la Berkeley Capital ma non mi pongo limiti"

Il sindaco Luigi De mossi torna a parlare della Robur Siena: "Io non ho parlato con Anna Durio. Il tema è che le società professionistiche devono avere le risorse per agire in proprio"

Di Redazione | 7 Agosto 2020 alle 19:32

De mossi sul futuro del Siena Calcio: "Ben venga la Berkeley Capital ma non mi pongo limiti"

Il sindaco Luigi De Mossi, anche lui presente alla visita di Ceccardi e Salvini a Tls, ha parlato della mancata iscrizione della Robur Siena. Sopratutto il primo cittadino si è espresso sul futuro, dato che, sarà lui a scegliere il prossimo progetto del Siena Calcio. Prima però c’è da seguire un iter ben preciso per iscriversi al campionato di Serie D o eccellenza, il sindaco deve spedire una lettera (verrà spedita Lunedì mattina alle 8:30 ndr) alla federazione con annessa richiesta.

“Chiederemo alla federazione di consentire alla società di iscriversi ad un campionato almeno di Serie D. Poi ci sarà il tema della sistemazione di questa operazione. -afferma De Mossi, che  poi risponde a proposito della Berkeley Capital, la società che fa da tramite all’imprenditore armeno-. Non ho entrate particolari in Armenia. Da un punto di vista bancario sembra che siano molto capitalizzati. E’ chiaro che il progetto calcistico non può andare diviso da un progetto industriale complessivo. Se no si rischia di fare un ennesimo limbo e poi siamo punto a capo. Serve un serio progetto industriale. Le società sportive funzionano quando hanno un ben preciso piano industriale e ben precise idee. E’ vero che le partite si vincono sul campo ma prima si vincono nei consigli di amministrazione. E’ questo che chiedo da cittadino.”

“Io non ho parlato con Anna Durio. Il tema è che le società professionistiche devono avere le risorse per agire in proprio. L’unica verifica che si può fare è che chi viene abbia una capitalizzazione sufficiente, persone serie e un piano industriale all’altezza della città che si merita un calcio di qualità e il rispetto della tifoseria -prosegue De Mossi-. Il mordi e fuggi non è più concepito. Il mordi e fuggi serviva per accedere alla banca. Chi ha intenzione di lavorare a Siena su una società professionistica sportiva, i soldi li deve portare puliti e non con un piano di 6 mesi. Deve essere un criterio legato a una permanenza sul territorio adeguata. Questo è quello che l’amministrazione chiede insieme al rispetto per i tifosi.”

“L’assessore Benini ha seguito da esterno la vicenda. Le notizie che abbiamo sono di un gruppo fortemente capitalizzato (sempre a proposito della Berkeley Capital). Poi come sia capitalizzato non è compito del comune di Siena valutarlo. Siamo prudenti, non ho una visione direzionata, se hanno intensione di investire sul territorio ben vengano ma io non pongo limiti. Se ce ne sono altri vanno bene uguale. Il distinguo è chi ha seriamente intensione di investire in un progetto sportivo. E il rispetto della città e dei tifosi.”

Filippo Meiattini



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