È stata ufficialmente presentata “Toscana Rossa”, la lista che correrà alle elezioni regionali del 2025 in Toscana posizionandosi alla sinistra dell’ipotetico campo largo. La candidatura alla presidenza della Regione sarà affidata ad Antonella Bundu, già consigliera comunale a Firenze e figura di riferimento nei movimenti sociali toscani.
Il progetto nasce come risposta alla frammentazione e all’ambiguità degli attuali schieramenti politici, proponendo un’alternativa autonoma, popolare, antifascista, antirazzista, laica, femminista e intersezionale. La lista è sostenuta da forze come Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Possibile e da una rete di esperienze municipaliste e civiche attive nei territori.
Toscana Rossa punta a portare in Consiglio regionale una rappresentanza di rottura rispetto al bipolarismo, che, secondo i promotori, ha escluso per anni ogni voce realmente alternativa. Il percorso per la raccolta firme sarà impegnativo, ma il movimento annuncia di voler affrontare la sfida anche in piena estate, in assenza di una data certa per il voto.
Nel simbolo della lista compaiono quattro parole chiave: Pace, Salute, Ambiente, Lavoro.
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Pace: Toscana Rossa si schiera contro la militarizzazione del territorio, chiedendo la riconversione di Camp Darby a fini civili, lo stop all’ampliamento dell’aeroporto militare di Pisa, e si oppone alla presenza del Comando NATO a Rovezzano. Netta anche la presa di posizione contro Israele: si chiede la chiusura del consolato onorario, la rimozione di Marco Carrai da incarichi pubblici, e l’interruzione dei rapporti istituzionali con lo Stato “sionista e terrorista”, definito responsabile di crimini di guerra.
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Salute: Denuncia delle lunghe liste d’attesa e della spinta verso la sanità privata. Si propone l’internalizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti in ambito sanitario, maggiori investimenti nel servizio pubblico e nella salute mentale, e il ritorno alla programmazione territoriale partecipata.
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Ambiente: Critiche alle grandi opere come il nuovo aeroporto a Firenze, i corridoi a scorrimento veloce in Lucchesia e il rigassificatore a Piombino. La lista rilancia la messa in sicurezza del territorio, il rafforzamento del trasporto pubblico e la ripubblicizzazione dei servizi essenziali. Forte anche la denuncia sul caso KEU, definito uno scandalo che “ha mostrato la connivenza tra imprenditoria e politica”.
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Lavoro: Toscana Rossa propone un salario minimo regionale a 10 euro per chi lavora per conto della Regione, direttamente o in appalto. Tra le priorità anche il contrasto agli incidenti e ai morti sul lavoro, il rafforzamento dei controlli e il sostegno alle vertenze sindacali, in particolare di chi è vittima di sfruttamento legato alla mancanza di cittadinanza.
Il 9 agosto è prevista un’assemblea pubblica a Viareggio. Intanto la lista si prepara alla raccolta firme per la presentazione, in attesa della data ufficiale del voto.
