Estorsione a luci rosse, 24enne dai domiciliari finisce in carcere

Di Redazione | 25 Ottobre 2019 alle 9:30

Estorsione a luci rosse, 24enne dai domiciliari finisce in carcere

Estorsore evade dai domiciliari: arrestato dai Carabinieri

Finisce in carcere il 24enne arrestato per aver perseguitato, assieme alla fidanzata 21enne, un trentenne del Chianti puntando all’estorsione dopo un’avventura sessuale di quest’ultimo con la giovane. I fatti contestati (in calce all’articolo le cronache dell’epoca) risalgono a fine agosto 2019. In attesa di giudizio, il 24enne era finito ai domiciliari ma non si era fatto trovare in casa dai carabinieri. I carabinieri di Siena hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nel pomeriggio di ieri in zona Firenze Uffizi.

Il tutto aveva avuto inizio nel novembre del 2018, allorquando un uomo residente nel Chianti senese, poco più che trentenne, era andato a cercare avventure sessuali su un noto sito online che consente approcci di vario genere. Dopo aver conosciuto una’avvenente ragazza e aver intrapreso con questa una relazione inizialmente solo telefonica, aveva ottenuto infine un rapporto sessuale consenziente che si era rivelato dover essere l’origine di tutta una serie di dolorose vicende. Il presunto fidanzato della giovane, cioè il giovane arrestato ieri, con il supporto della stessa donna, spacciandosi per il fratello, aveva intrapreso una sistematica opera di intimidazione nei confronti del malcapitato, definendolo altresì pedofilo (la ragazza era falsamente dichiarata minorenne), minacciandolo di azioni legali, nonché di morte, se solo il padre della ragazza avesse potuto rintracciarlo. L’estorsore aveva sostenuto con la vittima che a seguito di quel rapporto sessuale, sua sorella doveva essere seguita da uno psicologo, successivamente che sarebbe stata ricoverata presso una struttura per malattie psichiatriche, che la famiglia si era rivolta ad un avvocato che aveva verificato come l’autore dell’inopinato abuso sessuale rischiasse dai 2 ai 7 anni di reclusione, oltre che la condanna a un ingente risarcimento dei danni.Insulti e minacce si erano susseguiti con tutta una serie di telefonate e comunicazioni whattsapp che avevano indotto la parte lesa a versare a più riprese ai suoi estortori oltre 15mila (quindicimila) euro. Le indagini ed il successivo intervento dell’Arma di Siena hanno interrotto il programma criminoso dei due complici che erano stati arrestati.



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