Fita Siena lancia l'allarme: "Settore trasporto, in 10 anni in provincia scomparso il 50% delle imprese"

Di Redazione | 27 Febbraio 2018 alle 11:20

Fita Siena lancia l'allarme: "Settore trasporto, in 10 anni in provincia scomparso il 50% delle imprese"

“La concorrenza estera sta uccidendo le ditte italiane”

“Cna Fita Siena lancia l’allarme per il settore del trasporto, che solo in provincia di Siena in dieci anni ha visto la scomparsa quasi del 50% delle imprese”. E’ chiaro e netto il pensiero dei trasportatori sulla concorrenza proveniente dai paesi esteri. “Il Governo e la politica blocchino il tentativo di apertura indiscriminata dei vettori esteri nel territorio nazionale che praticano forme di concorrenza sleale nei confronti degli autotrasportatori italiani”, prosegue la nota dei trasportatoti. I dati allarmanti forniti da Cna Fita parlano chiaro, negli ultimi anni l’autotrasporto Italiano ha perso importanti quote di mercato per colpa di una concorrenza con la quale è impensabile poter competere. A farne le spese sono state soprattutto le piccole e medie imprese artigiane dell’autotrasporto che dal 2008 in Italia sono diminuite di 25.587 unità (fonte movimprese – elaborazione dati Cna Fita). Il motivo principale di questo calo repentino, oltre alla crisi economica, è stata la concorrenza estera, soprattutto quella da paesi in cui il costi del personale e la burocrazia sono molto più bassi che in Italia. Tale fenomeno si chiama Dumping, da qui il nome della campagna della Cna Fita #StopDumping.

“Le imprese di autotrasporto italiane che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa in quasi dieci anni hanno visto perdere competitività e capacità di aggredire il mercato del trasporto internazionale, assistendo anno dopo anno ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato nazionale attraverso forme di cabotaggio non sempre regolare e spesso effettuato dalle cosiddette imprese “estero vestite”, imprese italiane che hanno de-localizzato la propria attività nei nuovi paesi dell’est emergenti, prosegue la nota dei trasportatori.

In questi giorni, a Bruxelles, con il dibattito sulle norme contenute nel pacchetto mobilità, si stanno determinando le sorti ed il futuro delle imprese di autotrasporto: per la sopravvivenza delle imprese di un comparto strategico come quello del trasporto e della logistica, è necessario che si adottino urgentemente misure in grado di arginare fenomeni distorsivi della concorrenza. “Non intervenire vuol dire mettere l’autotrasporto Italiano nelle mani di altri, non possiamo competere con chi in nome della libera circolazione delle merci esegue trasporti con un costo del lavoro di 8 € all’ora, con costi di gestione generalmente più bassi e una tassazione favorevole”, conclude la nota dei trasportatori.



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