"Futuro Mps? Il Governo non ceda le quote". La politica (per una volta) unita

Tutti gli schieramenti politici uniti sul mantenere la partecipazione del Tesoro oltre il 2021

Di Redazione | 13 Novembre 2020 alle 13:08

"Futuro Mps? Il Governo non ceda le quote". La politica (per una volta) unita

Avanti con lo Stato, poi si vedrà. Per la politica italiana la strada è tracciata: la partecipazione del Tesoro dentro Mps deve andare avanti oltre il 2021. Questa volta, tra destra e sinistra non ci sono ci sono distinzioni, anche se tutti si vogliono intestare la primogenitura della proposta. Al governatore Eugenio Giani che, dopo aver scritto al ministro Gualtieri, convoca una conferenza per richiedere al Governo “un maggiore tempo di riflessione”, fa eco il sindaco Luigi De Mossi, che, forte dell’incontro con i tecnici del ministero, a mezzo stampa chiede un ruolo per Siena nella discussione. Non sfuggono a questo trend Sena Civitas, “è necessaria una permanente presenza qualificata dello Stato”, e il senatore di Forza Italia, “chiediamo di soprassedere sull’alienazione del 68%”. Tutti sulla stessa barca insomma, pur sapendo bene che le regole europee impongono i due anni come limite massimo di azionariato. Pazienza, perché come hanno sottolineato oggi dallo schieramento berlusconiano, “il commissario (all’economia per l’Europa, ndr) Gentiloni sta facendo diverse proroghe per via del Covid. Le sorti della banca devono rientrare in questa logica”. E poco importa se Gualtieri abbia ribadito pochi giorni fa che l’intenzione sarebbe quella di rispettare gli impegni europei. Senza dimenticare l’operazione Padoan, suo predecessore e diretto verso la presidenza di Unicredit: partner da tempo in prima fila per l’aggregazione. “Spero che dopo Padoan, il Pd non si faccia prendere la mano”, ha ammonito Mallegni. Una frecciata isolata, giusto per non perdere “le buone abitudini”, perché appena l’attenzione passa sulla Fondazione Mps la sintonia tra i due poli contrapposti ritorna. De Mossi ha parlato della possibilità di convertire le risorse dell’azione risarcitoria nei confronti di Rocca Salimbeni in azioni della banca. Un’opportunità per dare peso al territorio e rinsaldare un legame storico. Strada che Giani ha bollato come “disegno affascinante”. Con buona pace del presidente dell’ente di Palazzo Sansedoni, Carlo Rossi, e dello stesso Gualtieri, che hanno evidenziato la “complessità dell’operazione dal punto di vista tecnico”. Oggi è la giornata delle gentilezza: non c’è spazio per le note stonate.

Aldo Tani



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