Giani scrive al ministro Gualtieri: "Sospendere uscita del Tesoro da banca Mps"

Il governatore si rivolge al ministro dell'Economia chiedendo un incontro a Roma: "Leggo di fusioni, perdere la banca adesso sarebbe un disastro per il territorio. Stato mantenga l'impegno per altri due anni. Ipotesi di Fondazione che converte parte del petitum in azioni per tornare ad essere azionista della banca? Disegno affascinante"

Di Redazione | 11 Novembre 2020 alle 15:09

Sospendere la procedura di uscita del Tesoro da banca Mps. E’ quanto chiede il presidente della regione toscana Eugenio Giani al ministro Gualtieri, e lo fa con una lettera in cui chiede un incontro urgente a Roma.

Dipendenti, immagine, credito alle imprese. La banca rappresenta un pezzo importante di storia del tessuto della Toscana e di Siena. Perderlo ora in questo momento così difficile dovuto alla pandemia, sarebbe un disastro.

“Ci sono sofferenze importanti dell’attività pregressa nei bilanci della banca. Se andiamo a vedere al cuore, troviamo che ci sono grandi professionalità che potrebbe ancora lavorare bene, per migliorare le cose”, ha detto il neo governatore in conferenza stampa convocata per trattare il delicato tema.

“Anche se c’è un’emergenza sanitaria ed economica, lo Stato deve mantenere la sua presenza dentro la banca per almeno altri due anni – ha aggiunto Giani – Monte dei Paschi è dal 1472 espressione della Toscana e non possiamo permetterci di perderla perché sentiamo che debba vivere sul nostro territorio. Da presidente della regione, ho mandato una lettera al ministro Gualtieri chiedendo un incontro specifico perché le notizie che leggo non mi piacciono. Una fusione con altri istituti, avrebbe oggi un impatto forte e negativo. Un cambio di assetti in questo momento non è pensabile Vorrei un incontro in tempi rapidi per conoscere i piani del Tesoro”.

Una parte del contenzioso arriva dalla fondazione Mps, si sente di chiedere di rivedere questo proposito? Si confronterà anche con il comune e la provincia? “Come ho fatto con le forze sindacali, vorrei anche avere un dialogo con le istituzioni locali per avere una volontà comune da portare al ministro” risponde.

Sull’ipotesi che la Fondazione possa convertire parte del petitum in azioni e tornare ad essere azionista della banca. Che ne direbbe? “Disegno affascinante, ma non sono al momento in grado di potermi impegnare su questo”.

La lettera originale inviata:



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