Giornata contro la violenza al personale sanitario, Bezzini: "Va promossa una cultura del rispetto"

In Toscana nel 2023 si sono registrati 2.356 episodi di violenza contro gli operatori della sanità. Torre (Asl Tse): "Tutelare chi si prende cura di noi". OPI Siena: “Proteggere chi cura significa garantire il diritto di ognuno a ricevere un’assistenza sicura e dignitosa”

Di Redazione | 12 Marzo 2025 alle 19:45

Le aggressioni al personale sanitario, verbali o fisiche, continuano a essere un fenomeno allarmante. I dati dell’Osservatorio della Regione Toscana parlano chiaro: nel 2023 si sono registrati 2.356 episodi di violenza contro gli operatori della sanità, di cui 1.769 verbali, 478 fisiche e 109 contro la proprietà. Un numero in crescita rispetto agli anni precedenti, che evidenzia come il problema non sia ancora stato affrontato con la necessaria determinazione.

Gli infermieri sono le principali vittime di queste aggressioni, con percentuali che oscillano tra il 42,86% e il 74,36% a seconda delle aziende sanitarie. A compiere questi atti di violenza sono spesso gli stessi pazienti, ma anche parenti e conoscenti. La situazione è resa ancora più grave dalla cronica carenza di personale, che aumenta lo stress lavorativo e il disagio organizzativo all’interno delle strutture sanitarie.

In occasione della Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siena ha preso parte alle iniziative organizzate dall’Asl Toscana Sud Est, sotto l’egida della Regione Toscana e della campagna regionale ‘Scegli il rispetto’. L’iniziativa, che ha visto l’allestimento di spazi informativi nei 13 presidi delle province di Arezzo, Grosseto e Siena, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e rafforzare il patto di collaborazione tra operatori sanitari e utenti.

“Dobbiamo promuovere una cultura del rispetto degli operatori sanitari, lavorano per tutelare un diritto costituzionale, la nostra salute” afferma l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini “capisco le situazioni critiche che ci sono tra strutture sanitarie e cittadini, ma mai deve venire meno il rispetto di tutti verso gli operatori” aggiunge.

“Vogliamo che siano gli stessi cittadini a sollevare con forza la voce contro le poche azioni di violenza di pochi cittadini che rischiano minare il rapporto di fiducia e la sostenibilità del sistema sanitario – afferma invece il dg Asl Tse Marco Torre – va tutelato chi si prende cura di noi”

Sull’importanza di questa giornata è intervenuto Francesco D’Ambrosio, presidente dell’OPI di Siena: “Gli infermieri chiedono soltanto di poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza senza temere per la propria incolumità. Per tutelare la salute di tutti, è essenziale che istituzioni e cittadini prendano posizione contro ogni forma di aggressione. Ogni atto di violenza verso un infermiere rappresenta un attacco diretto al diritto alla salute dell’intera collettività. Non intervenire con decisione equivale a perpetuare un’emergenza che, se trascurata, rischia di compromettere la qualità e la sicurezza del sistema sanitario. Proteggere chi cura significa garantire il diritto di ognuno a ricevere un’assistenza sicura e dignitosa”.

Le iniziative di OPI Siena. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siena ribadisce il proprio impegno su più fronti per contrastare questo fenomeno. Attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, l’OPI intende promuovere una cultura del rispetto nei confronti del personale sanitario. Inoltre, continuerà a collaborare con le istituzioni per rafforzare la sicurezza negli ambienti di lavoro e a offrire supporto agli infermieri vittime di aggressioni, affinché possano denunciare e ricevere la tutela adeguata.



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