Wout Van Aert trionfa nella nona tappa del Giro d’Italia 2025, la Gubbio-Siena di 181 chilometri, Isaac Del Toro è la nuova maglia rosa. È successo di tutto nella frazione dedicata alla Strade Bianche con Primoz Roglic, grande favorito alla vigilia per la vittoria finale della corsa rosa, arrivato con oltre 2′ di ritardo.
La tappa è esplosa sui settori di sterrato, una caduta nel gruppo degli uomini di classifica – coinvolti anche Roglic e Ayuso, entrambi arrivati al traguardo – ha ribaltato tutte le gerarchie: Del Toro (UAE Team Emirates), Van Aert (Visma Lease a Bike) e il terzetto Bernal-Rivera-Arensman (Ineos-Grenadiers) hanno conquistato la testa della corsa, poi il messicano e il belga hanno accelerato nel finale andandosi a giocare la vittoria di tappa. Decisivo il tempismo di Van Aert, primo in piazza del Campo. Terzo Giulio Ciccone, l’azzurro della Lidl-Trek ha beffato Carapaz sul traguardo.
Cambia tutto in classifica generale, Del Toro – dopo il secondo giorno di riposo – indosserà la maglia rosa. Il Giro riprenderà martedì con la Lucca-Pisa (286 km), seconda e ultima cronometro in programma.
Il vincitore di tappa Wout Van Aert, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “È facile dire che questa vittoria significa molto per me, ma quasi non riesco a spiegarlo. Doveva succedere qui, ne sono convinto. Questo è il posto dove è iniziata la mia carriera su strada, nel 2018. Vincere questa tappa dopo un lungo periodo senza risultati… tornare a farcela, è una sensazione stupenda. Del Toro ha fatto una gara straordinaria. Mi è dispiaciuto non collaborare del tutto con lui, ma è anche un avversario del mio compagno di squadra Simon Yates nella classifica generale. Ho dovuto lasciare a lui il lavoro e lottare fino in cima alle strade di Siena. Conosco piuttosto bene il finale. Dovevo muovermi nelle ultime curve. Ho quasi sbagliato l’ultima, ma l’esperienza delle Strade Bianche mi ha aiutato a vincere oggi”.
La Maglia Rosa Isaac Del Toro ha detto: “È incredibile, è così difficile descrivere le mie emozioni. Era un sogno d’infanzia indossare la maglia di leader in un Grande Giro. Dopo la caduta ho semplicemente continuato a spingere. Mi sono ritrovato in un gruppo con Egan [Bernal] e ho detto loro che non potevo tirare perché avevo Ayuso e Yates dietro. Dalla radio mi hanno detto di restare lì e aspettare. Gli altri miei compagni stavano cercando di aiutare Ayuso a rientrare, almeno così ho sentito. Poi è stato Van Aert a non tirare perché aveva Simon Yates dietro. Ho dato il massimo e non ho nessun rimpianto: sono andato a tutta sull’ultima salita, ma non sono riuscito a staccarlo. Ayuso e Adam Yates hanno già dimostrato di saper fare grandi cose nei Grandi Giri. Rimangono i nostri capitani. Non ho mai corso una cronometro così lunga come quella che ci aspetta nella prossima tappa. Vediamo se riuscirò a fare qualcosa di folle ancora, durante questo Giro”.