I due senesi a Ischia, la drammatica testimonianza: "Crollava tutto, siamo fuggiti di corsa"

Di Redazione | 22 Agosto 2017 alle 19:02

I due senesi a Ischia, la drammatica testimonianza: "Crollava tutto, siamo fuggiti di corsa"

Ai microfoni di Radio Siena Tv la testimonianza dei due senesi a Ischia

Attimi di paura e di terrore per i due senesi, un uomo di 46 anni e la sua compagna, che, ieri sera, si trovavano ad Ischia durante il terremoto che ha sconvolto l’isola e provocato due morti e trentanove feriti. I due sono sani e salvi e sono già a Siena.”Erano circa le 21 di ieri – ha detto l’uomo ai microfoni di Radio Siena Tv –  avevamo appena finito di cenare, a sedere ad un tavolino davanti al ristorante in attesa del bus che ci avrebbe portati a Ischia Porto per fare una girata. In un attimo da terra abbiamo subito avvertito un boato fortissimo, che ha inizialmente fatto credere a qualcuno che fosse scoppiata una bomba, visti gli ultimi tragici fatti di terrorismo. Personalmente mi sono accorto subito che si trattava di terremoto, non appena ho alzato gli occhi al cielo e ho visto che si staccava tutto dagli edifici intorno”.

“A questo punto – prosegue il senese -, increduli e attoniti, siamo fuggiti in strada, sollecitati anche dai ragazzi della reception dell’albergo che invitavano chiunque a stare in strada. Tra l’altro la palazzina proprio accanto al nostro albergo è franata totalmente, schiacciando alcune auto, ed è proprio quella in cui abitava la famiglia dei tre bambini salvati nella notte, l’ultimo questa mattina, esattamente a dieci metri da noi. Se ci fosse stata un’altra scossa, visto che le strade sono strettissime, tra una casa e l’altra, probabilmente non saremmo qui a parlare. In seguito abbiamo atteso una trentina di minuti in strada, mentre stava letteralmente franando tutto: macerie, pietre, intonaci. Alla fine però ci hanno spostati in un campetto da calcio che era vicinissimo, a circa cinquanta metri, ma totalmente libero e lontano da ogni tipo di costruzione, dove abbiamo passato tutta la notte con un po’ di acqua e alcune coperte fornite dal nostro albergo. Mano mano che tiravano fuori le persone e i due bimbi dalle macerie della palazzina vicino all’albergo sentivamo boati e urla di gioia della gente e dei soccorritori. Nella mattinata di oggi, appena fatto giorno, ci siamo fatti coraggio e insieme ad altre persone siamo saliti e siamo andati verso l’albergo dove avevamo lasciato i documenti e alle 07:20 siamo partiti. Siamo scesi dal treno a Chiusi questo pomeriggio intorno alle 18:30. Sinceramente spero di dimenticare in fretta questa vicenda, ma credo che sarà molto difficile scordami di quanto accaduto”.



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