Il 24 luglio visita guidata alla mostra Sadun100, alla Sinagoga e concerto ai Rinnovati

Di Redazione | 19 Luglio 2019 alle 15:21

Il 24 luglio visita guidata alla mostra Sadun100, alla Sinagoga e concerto ai Rinnovati

Nuovo omaggio di Siena al pittore tra arte, storia e musica

Continua l’omaggio di Siena al genio plurale e intellettuale che è stato il senese Piero Sadun (1919-1974) con “La città dell’uomo: Siena per Piero Sadun”, il prossimo 24 luglio. Un viaggio nel viaggio che continua a celebrare il “suo” ritorno a casa partendo ancora una volta dall’arte, la sua, con la visita guidata, a ingresso libero, alla mostra Sadun100 nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico, aperta al pubblico fino all’8 settembre 2019. L’appuntamento alle 17 è un’occasione per vivere attraverso paesaggi, ritratti, nudi, interni, oggetti, animali, nature morte e ricordi d’infanzia, uno dei più famosi pittori contemporanei che ha saputo raccontare magistralmente nelle sue opere il ‘900, ma anche il vissuto di un uomo che ha toccato con mano e in prima persona gli eventi traumatici del secolo scorso. Subendo le leggi razziali e scampando alla deportazione, fino a dare il suo contributo, da partigiano, alla Resistenza ed è proprio per questo, che nel nuovo racconto di “Siena per Sadun”, nel suo centenario della nascita, non poteva mancare, alle 18, una visita guidata, a ingresso libero, alla Sinagoga (vicolo delle Scotte, 14).

Altra tappa di un percorso culturale e artistico che si intreccia inevitabilmente con l’essere umano e il suo credo religioso, e che terminerà nel foyer del Teatro dei Rinnovati, alle 19, con il concerto gratuito, promosso dal Comitato di Siena della Società Dante Alighieri, “L’esercizio della stravaganza”. Composizioni di Salvatore Sciarrino, eseguite dal Quartetto Prometeo dell’Accademia Musicale Chigiana, formato da Giulio Rovighi e Aldo Campagnari al violino, Danusha Waskiewicz alla viola e Francesco Dillon al violoncello.

Arte, storia e musica: tre cardini nella vita di un uomo che non è stato solo pittore, ma anche progettista d’interni, costumista, scenografo, educatore, ideatore di progetti formativi e mente e cuore della più bella rivista d’arte del secondo Novecento italiano, QUI arte contemporanea. Intellettuale del suo tempo e attento osservatore.



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