San Quirico d'Orcia, Quartiere Canneti presenta le monture del Gruppo Sbandieratori: omaggio a San Quirico, Sano di Pietro e San Sigismondo

I nuovi costumi del Gruppo Sbandieratori ispirati al XV secolo e al polittico della Collegiata: un connubio di storia, arte e identità per celebrare il Santo patrono, la tradizione sanquirichese e l'arte senese

Di Lorenzo Agnelli | 4 Giugno 2025 alle 13:30

San Quirico d'Orcia, Quartiere Canneti presenta le monture del Gruppo Sbandieratori: omaggio a San Quirico, Sano di Pietro e San Sigismondo

Nel solco di una tradizione che affonda le radici nel cuore del Quattrocento, il Quartiere di Canneti di San Quirico d’Orcia ha presentato le nuove vestizioni medievali del proprio Gruppo Sbandieratori, offrendo alla comunità un rinnovato tributo al patrimonio storico e artistico locale. Un evento particolarmente significativo non solo per l’elevata qualità artistica e sartoriale dei costumi, ma anche per il profondo legame simbolico con la storia del territorio e con l’opera del pittore senese Sano di Pietro, autore del celebre polittico conservato nella Collegiata di San Quirico d’Orcia.

Il Quattrocento come epoca di riferimento

Come già avvenuto con le “monture del Barbarossa”, presentate lo scorso anno, anche questi nuovi abiti si rifanno fedelmente al Quattrocento, epoca di riferimento adottata dalla contrada sin dal 1997. Le nuove figure della comparsa, il Paggio Vessillifero, i tamburini e musici, e gli alfieri, si presentano con costumi unici, disegnati dalla storica dell’arte senese prof.ssa Rita Petti e realizzati dalla sarta senese Vanessa Nencini, che ha sapientemente tradotto in abiti storici elementi tratti dallo stesso polittico di Sano di Pietro di San Quirico.

I costumi: arte da indossare

L’abito del Paggio Vessillifero è il più elaborato e solenne: ispirato alle vesti raffigurate nel Cassone Adimari dello Scheggia (1450), presenta una “robone” dai volumi pieni e maniche ornate, in linea con la raffinatezza del tempo. Il vessillo, realizzato interamente a mano in seta ricamata, presenta il motto del Quartiere “Unus sed Draco”, lo stemma di San Quirico d’Orcia, la Balzana senese e il Drago dei Canneti dipinto a mano su fondo giallo.

I tamburini e musici indossano una giornea in tessuto jacquard ricamata con il drago dorato simbolo del Quartiere, mentre le maniche, in tessuto damascato, riprendono motivi floreali direttamente dal polittico. Gli sbandieratori si distinguono per un elegante completo interamente in damasco azzurro con bordatura in filo d’oro, su cui campeggia il motto della Contrada, simbolo di unità e fierezza.

Il damascato “ritrovato” di San Sigismondo

Elemento centrale e distintivo di queste nuove vestizioni è il particolare tessuto damascato, frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca condotto dalla prof.ssa Petti con il supporto del prof. Alessandro Angelini (Università degli Studi di Siena) e del sanquirichese prof. Rodolfo Funari (Licei Poliziani). Il disegno floreale è ispirato direttamente alla veste di San Sigismondo, figura presente ma poco nota nel polittico di Sano di Pietro, riscoperta e valorizzata proprio grazie a questo progetto.

San Sigismondo, re dei Burgundi e primo sovrano barbaro canonizzato, era caro all’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo, il quale transitò per San Quirico d’Orcia nel 1432, durante il suo viaggio verso Roma dopo il Concilio di Costanza. La pala, commissionata dalla Repubblica di Siena in suo onore, ospita anche la Balzana, simbolo civico che suggella ulteriormente l’intreccio tra storia locale e arte senese.

La memoria che si fa presente

Questa nuova fase della storia del Quartiere di di Canneti non è solo una questione di abiti: è un progetto culturale a tutti gli effetti, che lega la festa alla storia, all’identità del luogo e al rapporto con Siena. In un simbolico ritorno alle origini, tra l’altro il disegno del damascato di San Sigismondo è oggi divenuto anche il logo ufficiale de “Il Bianco e l’Azzurro – Festa medievale”, a suggellare la continuità tra passato e presente. Il cerchio, come si dice a San Quirico, si è davvero chiuso: nella bellezza dei costumi, nell’identità ritrovata, nella consapevolezza di camminare ogni giorno su una storia che vale la pena raccontare. Anche, e soprattutto, sfilando in piazza e nei vicoli di tutto il mondo.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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