Diversi movimenti, associazioni e organizzazioni stanno protestando da settimane a sostegno di Alfredo Cospito, detenuto in carcere, e contro il regime carcerario del 41-bis. «Il ritorno degli anarchici», titolano i giornali e la Premier Meloni, alla luce di minacce ricevute da politici e funzionari ha lanciato un appello a restare uniti.
Di fronte ai nuovi venti dell’anarchismo abbiamo cercato di comprendere le origini del pensiero, la sua evoluzione in associazioni e il suo radicamento su Siena. Lo abbiamo fatto con l’autore del libro “Col ferro nel pugno e con l’ira nel cuor. Gli anarchici a Siena 1872-1900”, di Paolo Leoncini.
“Il movimento anarchico a Siena non era pericoloso – ci spiega – veniva composto da alcuni personaggi con preparazione politica, e da altri inquieti e pronti ad impugnare il coltello. Molti di questi hanno pagato, sono state fatte leggi di emergenza e sono stati incarcerati. Due senesi in particolare sono importanti, Boldrini, a fine ottocento, e Riego Cesari”.