Inaugurazione anno accademico Rinaldo Franci, la presidente anna Carli: "Siena attrattiva da tutto il mondo"

"I nostri studenti hanno il diritto, e l’Istituto Franci il dovere di consentirlo, di ricevere la formazione a cui aspirano, e hanno il diritto di conseguire il diploma di laurea e la laurea specialistica in un Istituto il cui prestigio è conosciuto a livello europeo e non solo"

Di Redazione | 20 Novembre 2021 alle 12:17

Inaugurazione anno accademico Rinaldo Franci, la presidente anna Carli: "Siena attrattiva da tutto il mondo"

Si è svolta venerdì 19 novembre l’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”. Nell’occasione la presidente Anna Carli ha rivolto un saluto agli studenti, preferendo non affrontare in questo contesto la vicenda della diatriba con il Comune per i locali.

“È un sollievo che la situazione pandemica ci consenta nel 2021 di fare di nuovo l’apertura dell’anno accademico in presenza – ha detto Carli – e di dare, di conseguenza, ai nostri studenti la possibilità, ma soprattutto la soddisfazione, di suonare con l’orchestra dal vivo, con un pubblico a cui trasferire le loro emozioni. È anche un’ottima opportunità per salutare e ringraziare il Direttore Maestro Antonio Ligios, che ha raggiunto i limiti per la pensione, e il nuovo Direttore Maestro Matteo Fossi, fiorentino ma fortemente legato a Siena per essersi perfezionato anche all’Accademia Chigiana e per aver già insegnato per anni all’Istituto Franci.

Torniamo ai giovani. Il mio saluto sarà breve, non farò le abituali valutazioni di contesto, lo spazio oggi è loro e dei loro docenti.
Un Conservatorio (una legge ci costringe a chiamarsi ISSM, ma Conservatorio ha un altro fascino, è più immediato) ha la peculiarità e la fortuna di poter offrire in massima trasparenza, attraverso il suono, i risultati della formazione accademica alla valutazione, ma direi meglio alla percezione, del pubblico, delle Istituzioni e dei cittadini.

Ogni vostra considerazione, sensazione o suggestione sono i veri parametri di ascolto, che sono quelli con cui i musicisti si confronteranno sempre e seguendo i quali potranno crescere.

I nostri studenti hanno il diritto, e l’Istituto Franci il dovere di consentirlo, di ricevere la formazione a cui aspirano, di vedere pertanto la continuità nel tempo del rapporto con i docenti che hanno scelto come loro guida, iscrivendosi al Conservatorio della città di Siena, venendo dal Nord al Sud del nostro Paese, o dal nostro territorio. Hanno il diritto di conseguire il diploma di laurea e la laurea specialistica in un Istituto il cui prestigio è conosciuto a livello europeo e non solo (ne sono testimonianza gli studenti Erasmus in incoming e gli accordi internazionali con USA e Cina), prestigio, che l’auspicata statizzazione può consolidare, ma che già da ora garantisce loro una presentazione che richiama livelli di qualità e, per alcuni, di eccellenza per intraprendere una carriera che sia loro di gratificazione. (gratificazioni recenti: Suonare per l’apertura dell’anno accademico alla presenza del Presidente Mattarella. Far parte dell’ Orchestra Italiana dei Conservatori all’EXPO a Dubai).

Sappiamo che tra i nostri studenti ci saranno solisti, cantanti, professori d’orchestra e docenti che formeranno altri giovani, oppure musicisti impegnati in nuove professioni legate alle imprese creative. I loro ruoli saranno tutti importanti; tutti esprimeranno al meglio loro stessi per soddisfare o per guidare l’ascolto e per far percepire il bisogno della buona musica, a partire dai giovani e anche dai piccoli.
Perché per noi è tanto significativo avere protagonisti dell’ anno accademico i solisti e l’Orchestra? Perché suonare nell’orchestra o negli ensemble aiuta ad ascoltare gli altri, a mettersi in sintonia e a valutare se stessi in rapporto al vicino e al gruppo, e tirare fuori così il meglio del proprio sentire. Non è facile, ma è un impegno che non può mancare; non basta essere solo validi esecutori individualmente.

La formazione in orchestra e nella musica d’insieme richiede quindi di fare squadra, comprendendo che il ruolo dei primi non è più importante di quello dei secondi, poiché una sinfonia è tale in quanto risultato dell’insieme delle voci: è questo che produce quella forza che viene dalla consapevolezza e dalla soddisfazione che la bellezza del suono è il prodotto della spiritualità di tutti. E’ anche la gratificazione al lavoro dei docenti e di quanti quotidianamente danno il meglio di loro stessi per l’Istituto.

Fare squadra attraverso l’impegno dell’ascolto degli altri va oltre la musica; è un insegnamento anche per la quotidianità, per essere cittadini responsabili, che aspirano al miglioramento di sé e della comunità in cui si è inseriti.

Concludo con un grazie di nuovo a tutti i presenti, un grazie ai docenti, all’ ufficio produzione e a tutto il personale dell’Istituto; auguro un futuro certo al nostro Istituto in una prospettiva sempre più legata alla Città, al Polo Musicale, e alla proiezione internazionale; auguro un anno di lavoro proficuo ai docenti, agli studenti e al personale tutto”.

 



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