La creatività di Artisti in blu in mostra in Consiglio regionale

Aperta la mostra ‘Riflessi nel cristallo’ dedicata alle opere di autori autistici che si sono inspirati a opere del Museo del Novecento

Di Redazione | 4 Aprile 2024 alle 20:00

È stata inaugurata con successo la quinta edizione della mostra Artisti in Blu dell’Associazione Autismo Siena-Piccolo Principe APSLa mostra intitolata “Riflessi nel Cristallo è accolta nello spazio espositivo Ciampi del palazzo del Pegaso a Firenze, dal 4 al 13 aprile. Dopo i saluti istituzionali di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli e Anna Paris consiglieri regionali, sono seguiti gli interventi di Alberto Negri, presidente Associazione Autismo Siena-Piccolo Principe APS, Umberto Trezzi, curatore della mostra.

 

“Una mostra molto bella che non è solo inclusione – ha detto Antonio Mazzeo presidente del Consiglio regionale –, ma anche esplosione di talento, sorriso, un abbraccio che ti tiene forte. Ho inaugurato molte esposizioni, ma questa dell’associazione autismo di Siena crea un’emozione unica e riesce ad arrivare dritta al cuore. I ragazzi riescono a leggere, attraverso i loro occhi, il mondo che li circonda e le opere del Museo del Novecento. Grazie a questi ragazzi che hanno portato in primo piano creatività e bellezza suscitando in me sensazioni che non provavo da tempo”.

 

“Sono contento ed emozionato – ha proseguito Mazzeo – che lo spazio espositivo Ciampi del palazzo del Pegaso ospiti questa bellissima mostra degli Artisti in Blu. La vera arte esprime la libertà dell’artista al grado più alto e Gli Artisti in Blu ci regalano un’arte che coglie il suo valore autentico in modo sorprendente. Per noi e prima ancora per loro. ‘La differente normalità’ di questi artisti ci porta in un mondo di pensieri e di emozioni che sono le nostre, che sono quelle di tutti. Il loro è veramente un inno potente alla bellezza dell’arte. La forza dei colori, la dinamicità delle figure, la capacità narrativa delle rappresentazioni, si presentano ai nostri occhi di osservatori spesso distratti dalle tante cose che affollano la nostra vita come un violento richiamo a fermarci, a stupirci della vita, a non considerare tutto così scontato, senza sorprese, grigio e fermo. Grazie Alen. Grazie Achille. Grazie Aron. Grazie Enrico. Grazie Fabrizio. Grazie Federico. Grazie Francesco. Grazie Maria. Grazie Matilde. Grazie Riccardo. Grazie Tommaso.  Avete fatto un bellissimo regalo alle Toscane e ai Toscani. Non vi stancate di riempire con la vostra fantasia libera e potente i fogli, i cartoni, le tele e tutti i materiali che prendete in mano per farli diventare queste opere d’arte che con voi in questi giorni ammiriamo felici. Buona vita e buon lavoro”.

 

“In questo momento sono orgogliosa di avere fatto da trade union tra l’associazione di Siena e il Consiglio regionale – ha detto la consigliera Anna Paris – per far conoscere l’attività preziosa che portano avanti i volontari e le famiglie per far crescere questi ragazzi. L’attività del Piccolo Principe di Siena è proprio di far esprimere la creatività di questi ragazzi e far conoscere il loro lavoro. Invito tutti a visitare questa mostra dove c’è forza, semplicità e arte”.

 

Un’emozione e un riconoscimento che attesta il valore del progetto dell’Associazione di Siena, dei suoi laboratori di pittura, coordinati dal volontario Umberto Trezzi, ma soprattutto il valore umano che le ragazze e i ragazzi artisti esprimono attraverso la pittura e la creatività – ha detto il presidente dell’associazione Alberto Negri – e, dopo la collaborazione dell’anno passato con la Biennale di Venezia, adesso esponiamo le loro opere in Consiglio regionale, con la preziosa collaborazione del Museo del Novecento di Firenze.”

 

Il catalogo che accompagna la narrazione artistica delle opere in mostra dei ragazzi è testimonianza tangibile della loro sensibilità, un viaggio suggestivo attraverso i loro occhi e le loro emozioni. Nei dipinti è evidente una determinazione inaspettata nell’uso del colore, nella scelta di definire o meno figure, oggetti e paesaggi. Un susseguirsi di straordinaria bellezza.

 

Molte delle opere realizzate dai giovani artisti per la Mostra Artisti in blu 2024 sono
ispirate a una ventina di quadri della collezione permanente del Museo Novecento di Firenze realizzati da importanti esponenti della pittura italiana del XX secolo. Opere che i ragazzi hanno potuto ammirare dal vivo in occasione della visita che hanno fatto lo scorso 2 marzo.  Un’elaborazione ulteriore che le ragazze e i ragazzi dei Laboratori di Pittura porgono ai nostri occhi.

 

Il curatore della mostra Umberto Trezzi sottolinea “Il progetto Artisti in Blu scaturisce dal desiderio di mostrare che le persone autistiche hanno talenti e attitudini come chiunque altro. I laboratori di pittura dove questi quadri si creano, non sono solo intrattenimento bensì un’occasione per loro di esprimere le proprie capacità e sensibilità. Interessante vedere che partendo dallo stesso quadro di riferimento si creano opere diverse, perché cambia la sensibilità e l’approccio del ragazzo”.

 

“Una collaborazione che entusiasma per l’immediata comprensione del linguaggio creativo da parte di questi ragazzi – ha detto Sergio Risaliti direttore del Museo del Novecento – e non dobbiamo pensare a loro come diversità, ma come un’alterità ricca. Dobbiamo imparare a relazionarci con il loro mondo che non deve essere normalizzato, è un’apertura su un modo di esprimersi che dobbiamo conoscere meglio e ci fa ricordare qualcosa che forse abbiamo perso di vista. L’arte aiuta a comprendere le complesse sfere dell’umano e dell’esistenza dal punto di vista psicologico, esistenziale e dell’anima. Recentemente il Museo Novecento di Firenze ha affrontato la questione assai delicata dello spettro autistico organizzando e sostenendo una straordinaria performance di Nico Vascellari, intitolata Alessio. Ma arte genera arte. Deve essere un qualcosa da manipolare continuamente da rimettere sempre in gioco, perché anche attraverso lo sguardo o la sensibilità di questi ragazzi sicuramente si aprono dei livelli di comprensione e interpretazione maggiori delle solite opere d’arte”.



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