Si chiama “Cultura al Centro”, ed è il primo grande evento promosso dalla Fondazione Banca Centro Toscana Umbria, ente senza scopo di lucro che si dedica a finalità di utilità sociale, culturale e ricreativa, operando attivamente nelle regioni della Toscana e dell’Umbria (www.fondazionebancacentro.it).
«La missione della Fondazione – ha spiegato Florio Faccendi, Presidente della Fondazione e vice Presidente di Banca Centro – è quella di promuovere e affiancare iniziative di natura sociale, culturale, ricreativa, sportiva e sanitaria capaci di generare un impatto positivo e contribuire concretamente al miglioramento della qualità della vita nelle comunità di Toscana e Umbria. Lo abbiamo fatto nei mesi scorsi sostenendo iniziative sportive, mostre d’arte, pubblicazioni di volumi e adesso con questa grande iniziativa di valorizzazione delle bellezze dei nostri territori, con offerte trasversali in grado di intercettare diverse generazioni e gusti culturali. Cultura al Centro è un evento finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale in un’ottica di fruizione inclusiva e identitaria delle comunità locali e promozione turistica anche delle aree interne».
L’iniziativa, che si terrà in Toscana e Umbria il 25 e 26 ottobre prossimi, è stata presentata nel dettaglio dal Segretario della Fondazione Lorenzo Cantelli: «Per un fine settimana in cinque città musei, luoghi della cultura e percorsi urbani saranno fruibili al pubblico con ingresso libero e attività gratuite: si potrà accedere ai musei senza prenotazione e si potranno riservare in via esclusiva le visite guidate alle collezioni, i laboratori per bambini e gli itinerari urbani. Si tratta di un progetto “pilota” che si ripeterà negli anni contribuendo alla valorizzazione delle tante bellezze dei nostri territori».
Tre i poli museali coinvolti:
ad Amelia (TR) sarà possibile visitare il Museo civico archeologico e Pinacoteca Edilberto Rosa con il magnifico bronzo del Germanico che pochi giorni fa ha “compiuto” 2000 anni, oltre a Palazzo Petrignani e la Cisterna romana;
ad Asciano (SI) sarà possibile scoprire il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra Palazzo Corboli, raro esempio di palatium medievale decorato da importanti cicli di affreschi del Trecento, per conoscere i suoi capolavori di arte medievale e rinascimentale, le ceramiche storiche e le testimonianze etrusche provenienti dal territorio;
a Gubbio (PG) si apriranno le porte e le sale del Palazzo Ducale che fu fatto ricostruire in forme rinascimentali da Federico da Montefeltro, nato a Gubbio nel 1422, su progetto di Francesco di Giorgio Martini.
Due invece i percorsi urbani realizzati:
a Siena si snoderà un itinerario che da Piazza del Campo, cuore della città, si snoda tra i vicoli del centro storico per toccare altri famosi monumenti insieme a luoghi, edifici e testimonianze capaci di raccontare una Siena insolita e meno nota.
a Città della Pieve (PG), grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria sarà possibile accedere in esclusiva alla cripta del Museo Civico di Santa Maria dei Servi dove sono conservati i reperti etruschi di San Donnino. Un percorso nella storia che va ad arricchirsi anche con la visita alla Cripta del Duomo.
«La presenza della Banca al fianco della Fondazione – ha commentato il Presidente di Banca Centro Carmelo Campagna – è un segnale della volontà di incrementare ulteriormente la relazione con i nostri territori di competenza, sulla scia di quello che fa una banca di relazione per il sostegno della cultura, dello sport e delle tante realtà sui territori. In particolare, mi preme sottolineare che a breve consegneremo 165 borse di studio ai figli dei soci e dei clienti della Banca e, come di consueto, nell’occasione favoriremo la scoperta delle meraviglie del territorio da parte delle famiglie degli studenti».
Umberto Giubboni, Direttore Generale di Banca Centro è intervenuto sottolineando la valenza del progetto: «La Fondazione rappresenta un’opportunità cruciale per potenziare le relazioni con i nostri territori di riferimento, generando un effetto moltiplicatore che si traduce in benefici tangibili per la comunità. È fondamentale che la banca svolga la sua attività con efficacia, affinché possa adempiere al proprio ruolo cooperativo. In questo contesto, il sostegno alla Fondazione diventa importante, poiché essa contribuisce a consolidare il legame storico che la banca intrattiene con le comunità locali».