L'essenza di Brio nei ricordi di Tittia e Bastiano

Una tragedia che ha sconvolto tutti. Un rapporto di affetto e stima che va oltre l'ambito lavorativo

Di Redazione | 18 Maggio 2021 alle 16:09

L'essenza di Brio nei ricordi di Tittia e Bastiano

Un giro di telefonate e messaggi vocali, in cui mi viene da piangere e faccio fatica a trattenermi, con la voce che mi si rompe. Ho trascorso così la mattinata per cercare di essere vicina a quelle persone che so che rapporto avessero con Andrea Mari. Tra i fantini il primo che cerco è Giovanni Atzeni perché lui e Andrea sono sempre stati rivali e anche un po’ complici. Giovanni è disponibile a fare una breve intervista per ricordare il compagno di avventure sul tufo. Quando io e l’operatore Mattia però arriviamo a scuderia, qualcosa è cambiato. “Non me la sento ragazzi – dice e a me e all’operatore di ripresa – non ce la faccio davvero a parlare”. La telecamera rimane nella valigetta e ci mettiamo a parlare amichevolmente condividendo lo sgomento della perdita improvvisa. Tittia e Brio sono stati rivali nella vita, per un breve periodo, e poi in campo nel loro lavoro di fantini. Ma tra loro c’è sempre stato un sano rispetto quello di due guerrieri forti delle loro capacità e che amano sfidarsi sul campo. “E’ così, abbiamo fatto anche cose insieme e buone e poi ci siamo anche battuti. Ma abbiamo sempre avuto grande stima l’uno dell’altro”.

Tittia parlerà del suo rivale amico quando si sentirà pronto, perché a noi piace ricordare gli episodi belli e divertenti. Chissà se Atzeni ci svelerà mai quello dell’inseguimento sul tufo, al Casato nella carriera del 16 agosto del 2017 quando, entrambi a terra, l’uno ha inseguito l’altro brandendo il nerbo mentre i cavalli proseguivano la corsa e completavano i tre giri.

A confermare il loro rapporto di rispetto e stima, è Silvano Vigni detto Bastiano. Il “vecchio” saggio del Palio di Siena ci accoglie come sempre nel salotto di Vescona davanti alle crete verdi di grano. “Entrambi sono sempre venuti a galoppare i cavalli a Vescona nella salita, e mai nessuno di loro ha parlato male dell’altro”. Ha raccontato Bastiano che ha visto l’ultima volta Brio venerdì.
“E’ venuto ad allenare i cavalli e ci siamo fermati poi a sedere davanti ad una birra fresca a fare due chiacchiere. Mai di Palio, ma di tante altre cose, sempre in allegria e con “brio” come era lui. Mai nessun soprannome di fantino è stato tanto azzeccato quanto il suo. E’ sempre stato un amante della vita che ha vissuto a piene mani”.

La notizia della sua tragica e prematura scomparsa ha fatto il giro a gran velocità come un cavallo da corsa. In pochi minuti già nell’ambiente dei fantini c’erano incredulità e dolore, che si sono fatti spazio perché ogni telefonata era per la conferma di quello che era avvenuto sulla strada dei cipressi di Bolgheri.

Anche Silvano si commuove mentre racconta come ha avuto la notizia. “C’era Giovanni (Atzeni detto Tittia ndr), aveva appena finito di fare i galoppi con i cavalli e ne stava passeggiando uno, quando qualcuno lo ha chiamato per dirgli cosa era successo, poi è suonato anche il mio cellulare che avevo lasciato sul trattore”. E’ il momento di ricordare cose allegre come era sempre Andrea. E allora insieme cerchiamo di ricordare gli episodi più buffi e divertenti di quello spirito brioso che animava il corpo del fantino sei volte vittorioso.

Viola Carignani



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