Licenziamento di 7 lavoratori Gsk staff leasing, il caso finisce in Parlamento

Interrogazione presentata nei giorni scorsi dalla deputata di Europa Verde, Rossella Muroni, Eros Tetti, Serena Ferraiuoli e Francesco Alemanni (Europa Verde): "Il diritto al lavoro non è subordinato a quello commerciale. Serve una nuova ecologia del lavoro. Diciamo basta a forme contrattuali che ledono il diritto al lavoro"

Di Redazione | 24 Marzo 2021 alle 12:56

Licenziamento di 7 lavoratori Gsk staff leasing, il caso finisce in Parlamento

“I lavoratori sono tutti uguali e devono essere tutelati. Il diritto al lavoro non può essere subordinato al diritto commerciale. Lo staff leasing, in questo difficile momento di pandemia, sta diventando molto rischioso per i lavoratori, molti dei quali perdono il lavoro da un giorno all’altro senza garanzie di riassunzione”. Intervengono così i coordinatori regionali di Europa Verde, Eros Tetti, Serena Ferraiuolo e Francesco Alemanni, a sostegno dell’interrogazione presentata nei giorni scorsi dalla deputata di Europa Verde, Rossella Muroni. Nell’interrogazione viene affrontata la problematica dello staff leasing, ovvero la forma contrattuale con cui un lavoratore viene assunto da un’agenzia interinale e dato in somministrazione a un utilizzatore per un periodo di tempo determinato o indeterminato, in base alle “missioni”, ovvero ai progetti, da portare avanti.

“L’onorevole Muroni – spiegano i rappresentanti di Europa Verde – che ringraziamo per l’interrogazione presentata al Ministro del Lavoro, al Mise e al Ministro della Salute, fa riferimento in particolare alla situazione della GSK Vaccines, società del gruppo GSK in Italia interamente dedicata ai vaccini, con sede a Siena e Rosia. L’azienda ha circa 2 mila collaboratori, la maggior parte dei quali sono stati assunti, a partire dal 2011, attraverso la modalità di somministrazione, meglio nota come ‘staff leasing’. In questo caso i lavoratori vengono assunti a tempo indeterminato dalle agenzie di lavoro con somministrazione a tempo indeterminato. Nelle ultime settimane, però, l’azienda ha comunicato di aver sospeso la somministrazione a tempo indeterminato, appellandosi alla natura commerciale del contratto di somministrazione del lavoro. Così questi lavoratori sono stati allontanati dall’azienda senza preavviso e uno di loro ha avuto ricadute anche a livello di salute”.

“Il contratto di somministrazione del lavoro – continuano Tetti, Ferraiuoli e Alemanni – prevede un’indennità per i lavoratori che tornano nella disponibilità dell’agenzia interinale, ma solo per sei mesi. Finito questo periodo, se non ci sono altre offerte, il lavoratore viene licenziato per giustificato motivo. Molti non conoscono la tipologia di contratto di ‘staff leasing’, ma in questo anno di pandemia questa forma contrattuale ha registrato un incremento del 400%. Sono sempre di più le aziende che assumono i lavoratori a tempo indeterminato tramite le agenzie interinali, beneficiando degli sgravi per le assunzioni. Queste aziende godono del diritto di sospendere la missione, anche con poche ore di anticipo, rimandando il lavoratore nella disponibilità dell’agenzia. Purtroppo i dati rivelano che il 95% di questi lavoratori vengono licenziati dopo sei mesi. Per loro, infatti, non vale il blocco dei licenziamenti stabilito dal Governo durante lo stato d’emergenza”.

“A fare le spese di questo sistema – concludono Tetti, Ferraiuoli e Alemanni – sono i lavoratori, stritolati nel triangolo agenzia del lavoro, utilizzatore, lavoratore. È ora di bonificare il diritto del lavoro. Non possiamo più accettare forme contrattuali che inquinano il mondo del lavoro. Serve una nuova ecologia del lavoro. GSK è solo una delle grandi aziende in Italia che si avvalgono di questa tipologia di contratto. I livelli occupazionali devono essere tutelati, così come i diritti dei lavoratori, in particolare in una situazione di instabilità sociale ed economica come quella che stiamo attraversando e che caratterizzerà il mondo del lavoro ancora per alcuni anni”.



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