Lojudice risponde a Salvini: "Insensato chiedere di riaprire le Chiese quando la gente muore"

L'arcivescovo di Siena boccia la proposta del leader della Lega: "Partiamo tutti dal presupposto che quello che ci dice lo Stato è vero, la gente è morta e muore sul serio, non è una fake news"

Di Redazione | 5 Aprile 2020 alle 19:31

Lojudice risponde a Salvini: "Insensato chiedere di riaprire le Chiese quando la gente muore"

Insensato chiedere di aprire le chiese per Pasqua, davanti alla gente che muore: così Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, risponde nel corso di un’intervista all’agenzia Adnkronos al leader della Lega Matteo Salvini, che ha proposta la riapertura dei luoghi sacri nei giorni delle festività pasquali.

“Non si capisce che cosa ci sia dietro questi ragionamenti – osserva Lojudice -. Colgono quasi questa cosa come un attentato alla fede. Sono spinti da un motivo politico? Questa critica efferata a prescindere alla Chiesa è insensata come le critiche mosse al Papa, e quelle se esce perché esce. Certo, è difficile dialogare con queste persone guidate da una insensatezza di ragionamento”.

Per Lojudice l’invito di Salvini è un’istigazione a non rispettare le leggi dello Stato: “Certo, – sottolinea il vescovo -. Partiamo tutti dal presupposto che quello che ci dice lo Stato è vero, la gente è morta e muore sul serio, non è una fake news”. “In momenti del genere si pensasse al lavoro comune, bisogna uscire dal clima distruttivo o non ci saranno grosse prospettive. Bisogna consolidarci” è la chiosa di Lojudice.



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