Un percorso formativo unico in Italia, nato per colmare un vuoto profondo nelle competenze educative e socio-sanitarie legate alla gestione del lutto nell’infanzia e nell’adolescenza. È il Master di I livello in “Competenze psico-socio pedagogiche per la gestione del lutto e per l’intervento con bambini e adolescenti orfani di vittime di crimini domestici e femminicidio e con le famiglie affidatarie” dell’Università di Siena, diretto dalla prof.ssa Maria Rita Mancaniello, docente di Pedagogia generale e sociale.
Un Master rivolto a professionisti dell’ambito socio-pedagogico, psicologico, socio-sanitario, dell’assistenza sociale e della pedagogia clinica, ma anche a referenti dei servizi, del mondo educativo e sportivo, che quotidianamente si trovano a operare nei contesti di vita dei più giovani.
Un’urgenza formativa: “Serve una competenza che oggi non c’è”
“La gestione del lutto nell’età evolutiva è un’emergenza educativa ancora poco riconosciuta – afferma la prof.ssa Mancaniello -. Ci siamo resi conto, negli anni, che manca totalmente un’attenzione specifica: nelle scuole, nei servizi sociali, nello sport, nell’associazionismo giovanile, spesso non si è preparati a riconoscere i segnali di sofferenza né a intervenire in modo adeguato. Il Master nasce proprio per rispondere a questa mancanza: 1500 ore di formazione, modelli teorici e laboratoriali, stage e un approfondito lavoro personale. Perché accompagnare un bambino o un adolescente che vive un lutto — spiega la docente — significa anche saper prendere in mano il suo dolore, e per farlo è necessario interrogare prima la propria relazione con il dolore”.

Lutti primari, suicidio adolescenziale e tabù della morte
Il percorso affronta tutte le forme di lutto vissute da bambini e ragazzi: dalla perdita improvvisa di un genitore o di una figura affettiva, ai casi di lutto complicato, fino al crescente fenomeno del suicidio in età adolescenziale.
“Nelle classi il dolore rimane spesso sospeso, non riconosciuto – evidenzia Mancaniello -. C’è un tabù culturale che impedisce di parlarne. E così, dopo una tragedia, a restare senza supporto sono non solo i familiari più stretti, ma interi gruppi di pari: compagni di classe, amici, comunità educative” .
Il Master fornisce strumenti per intervenire non solo nel setting clinico, ma soprattutto nella quotidianità: nei contesti educativi, culturali, sportivi, dove i segnali spesso emergono ma vengono ignorati per mancanza di competenze.
Focus sugli orfani di femminicidio e di crimini domestici
Un modulo centrale del Master è dedicato ai bambini e agli adolescenti orfani di femminicidio e di crimini domestici. “Parliamo di lutto traumatico – spiega la professoressa -, della recisione del legame materno primario e della perdita, spesso contestuale, della figura paterna”.
In questi casi la vita dei minori cambia radicalmente: affidi ai nonni o ad altri familiari, riprogettazione completa della quotidianità, necessità di ricostruire un sistema di riferimento affettivo ed educativo. “È una realtà purtroppo crescente, che richiede competenze specifiche nella presa in carico e nel coordinamento dei professionisti coinvolti”.
L’Università di Siena punta così a formare figure in grado di operare nei territori con strumenti solidi, integrati e innovativi. “Accompagnare il dolore dei più giovani — conclude Mancaniello — significa aiutare a ricostruire vite: un compito tanto delicato quanto urgente, che non può essere lasciato al caso”.
