Miele, Ciacci (Coldiretti Montalcino): "Dopo gli anni disastrosi della siccità, primo raccolto molto buono"

La Toscana con i suoi 23mila quintali di miele detiene il 10% della produzione nazionale, per un valore di circa 16 milioni di euro

Di Redazione | 29 Agosto 2023 alle 16:00

La siccità, il freddo anomalo fuori stagione, il grande caldo anticipato sono tra i fattori più nocivi per gli alveari e per le api, e che spesso tagliano i raccolti di miele. Un annus horribilis quello 2022 contraddistinto da una siccità straordinaria che di fatto segnò una perdita di produzione davvero impressionante, come non positiva è stata anche la scorsa stagione primaverile dove pioggia e freddo hanno caratterizzato buona parte del periodo mite dell’anno. Tutt’altra situazione però quella che si sta verificando in questa stagione estiva 2023 che traccia un quadro finalmente positivo dopo anni e che sta regalando i giusti frutti del duro lavoro dei cosiddetti produttori “nomadisti”, ovvero di coloro che cercano delle varietà di fiori in altre terre, spostando sistematicamente le loro api.

“Gli ultimi anni sono stati disastrosi, a causa della siccità le api non trovavano il nettare e la produzione ne ha risentito. Quest’anno invece si prospetta un’annata molto buona. Non ricordo un raccolto cosi ricco come quello attuale”, afferma Hubert Ciacci, Presidente di Coldiretti Montalcino e produttore di miele.

Sensazioni positive dunque per un settore importante per l’agricoltura. L’apicoltura rappresenta infatti un valore stimato di 150-170 milioni di euro. Significativa è la presenza della Toscana che con i suoi 23mila quintali di miele detiene il 10% della produzione nazionale per un valore di circa 16 milioni di euro.



Articoli correlati