Minaccia e maltratta la madre per avere i soldi per la droga, Gip conferma custodia cautelare in carcere

Convalidato l'arresto del 30enne di Poggibonsi messo in manette dai carabinieri in flagranza di reato

Di Redazione | 28 Dicembre 2020 alle 17:39

Il gip del tribunale di Siena ha convalidato l’arresto del 30enne di Poggibonsi messo in manette nei giorni scorsi dai carabinieri della città valdelsana con l’accusa di maltrattamenti familiari e tentata estorsione a danno della madre 51enne.

Il giudice, nel convalidare l’arresto in flagranza di reato operato dai militari poggibonsesi, ha confermato la custodia cautelare presso il carcere di Siena, dove il giovane è stato tradotto al termine degli atti di rito, ritenendo la sussistenza di elementi di pericolosità e di possibile reiterazione del reato.

L’intervento dei carabinieri è nato a seguito della richiesta di aiuto della donna, ormai esasperata per le ossessive richieste di denaro da parte del figlio, interessato a spendere i soldi per acquistare sostanze stupefacenti. Richieste continue che sfociavano in maltrattamenti veri e propri, tra isterismi, minacce, ricatti e danneggiamenti nella casa che madre e figlio condividevano. Il 30enne non si era fermato nemmeno una volta raggiunto dalle misure di contenimento richieste dai carabinieri, i quali nel frattempo avevano attivato il codice rosso.

Il giovane infatti, oltre a chiedere come al suo solito i soldi, aveva minacciato di morte la donna qualora questa non lo avesse accontentato, ordinandole – la mattina seguente – di andare a prelevare la somma richiesta. La donna, uscendo di casa, ha incontrato una pattuglia di carabinieri del Nucleo  Radiomobile della Compagnia di Poggibonsi che, ascoltata la sua richiesta di aiuto, l’ha accompagnata dinanzi l’uscio di casa, nascondendosi dietro la porta.

A quel punto il figlio, sicuro di essere solo fra le mura domestiche, è ripartito con le minacce per avere i soldi e, alle resistenze della madre, ha iniziato a distruggere alcune suppellettili, provocando l’intervento dei militari che si sono posti a difesa della donna. Tanto à bastato per arrestarlo in flagranza di reato di tentata estorsione e maltrattamenti familiari.

 

 



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