Morte David Rossi, Vitello in commissione: "Nessun indizio di lotta"

Audito il procuratore: "non abbiamo accertamenti scientifici che in qualche modo ci diano certezze, perché non sono stati fatti quando dovevano essere fatti"

Di Redazione | 1 Luglio 2021 alle 12:54

Morte David Rossi, Vitello in commissione: "Nessun indizio di lotta"

Su alcune ferite trovate sul cadavere del dirigente di Mps David Rossi, quelle alle braccia e a un ginocchio, “non abbiamo accertamenti scientifici che in qualche modo ci diano certezze, perché non sono stati fatti quando dovevano essere fatti”. Lo ha dichiarato il procuratore di Siena Salvatore Vitello, audito oggi dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Rossi. Le lesioni alle braccia e alle ginocchia, ha spiegato Vitello, non furono esaminate in sede di autopsia e pertanto, dopo la riapertura delle indagini, la seconda perizia ha “cercato di spiegarle con le evidenze che erano emerse nel corso dei sopralluoghi”.

“La distruzione dei fazzolettini disposta da Natalini prima del sequestro – ancora Vitello – fu un atto incongruo, si poteva aspettare, ma va contestualizzato e in quel momento c’era stata richiesta di archiviazione e tutti gli elementi raccolti propendevano per il suicidio. L’azione investigativa fu orientata fin dall’inizio sul suicidio. I fazzoletti avrebbero dato un importante contributo. L’ipotesi è che riguardassero le ferite ai polsi, è verosimile, ma non siamo in grado di escludere altre ragioni”.

Fronte telecamere, Vitello spiega che “furono acquisite solo le immagini della caduta, non degli ingressi, quelle che puntavano dietro erano chiuse. Era accesa solo quella principale del civico in Salimbeni. Le altre telecamere sono state ritenute inutili. Si poteva fare diversamente? Certo, sarebbe stato opportuno acquisirle”.

La questione dei vestiti: “I vestiti sono stati restituiti, andavano mantenuti, sarebbe stato meglio” ammette Vitello, che aggiunge “Ci sono stati degli errori che nella perizia medico legale hanno avuto un peso: come il fatto che è morto sul colpo, che le lesioni anteriori sono dovute all’impatto. Sono state dimostrate errate”.
“La Pieraccini? E’ stata sentita da noi subito dopo la trasmissione de le Iene, abbiamo aperto il fascicolo. La sentiamo per vedere se abbiamo sbagliato e lei dice che non sa assolutamente niente” afferma il Procuratore.
“Non abbiamo evidenze per dire che c’erano terze persone in quel momento, non lo possiamo escludere ma non abbiamo riferimenti – prosegue Vitello nel rispondere alle domande – abbiamo sentito tutte le persone all’interno della banca. Nessun riscontro di possibili spari”.
ll messaggio numerico comparso sul telefono di Rossi: “Non è il credito scaduto di Rossi, ma della Orlandi. Ci siamo rivolti ai tecnici della Tim, ci hanno detto questo”.
L’esperimento col manichino per simulare la caduta dalla finestra, poi non effettuato: “La posizione del perito della Procura, il colonnello Zavattaro, è stata quella di dire che l’utilizzo del manichino era inutile. Non ci fu nessun ostacolo alla scelta del perito, si potevano fare entrambe, la simulazione col vigile del fuoco ha dato riscontri”.


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