Mps e gli effetti della guerra, Fisac Cgil: "L'aumento di capitale potrebbe passare da 2.5 a 3 miliardi"

Di Redazione | 23 Marzo 2022 alle 18:50

L’onda lunga della guerra in Ucraina, il suo impatto sulla ripresa economica e sull’inflazione, rappresentano una spada di Damocle sulla testa del piano industriale di Mps.

Il rischio è stato sottolineato dai sindaci revisori al Cda di Rocca Salimbeni soprattutto in vista dell’assemblea degli azionisti in programma per il 12 aprile. Il rischio reale riguarda l’entità dell’aumento di capitale previsto dal piano industriale che potrebbe passare dai due miliardi e mezzo a i 3 miliardi di euro.

“Credo che i tempi del piano industriale siano abbastanza urgenti – ha detto a Siena Tv Federico Di Marcello della Fisac Cgil -, perchè la banca non può continuare a navigare a vista, la banca ha bisogno di una strategia per tornare a crescere“.

A rassicurare il mercato finanziario e i sindacati sono comunque i buoni risultati del bilancio 2021 recentemente approvato. Un risultato d’esercizio chiuso con 310 milioni di profitto.

All’orizzonte ma non in agenda nei prossimi giorni un nuovo incontro tra sindacati e il nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio. E’ ipotizzabile che potrebbe avvenire anche in questo caso prima del 12 aprile, data dell’assemblea degli azionisti.

“Noi step programmati non ne abbiamo in questo momento – aggiunge Di Marcello – stiamo aspettando che il nuovo ad “studi” bene la banca, giustamente ha bisogno di un po’ di tempo, però questi temi non possano essere troppo lunghi, perchè la banca non può stare ferma, soprattutto in questo momento in cui deve riposizionarsi sul mercato italiano”.



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