Museo Archeologico di Monteriggioni: sorpassati i 10.000 visitatori in 165 giorni di apertura

Il MaM non si adagia sugli allori e sta già impostando il proprio sviluppo e il ruolo che vuole assumere nei prossimi anni

Di Redazione | 4 Gennaio 2024 alle 8:30

Museo Archeologico di Monteriggioni: sorpassati i 10.000 visitatori in 165 giorni di apertura

Il Museo Archeologico di Monteriggioni, inaugurato il 22 luglio del 2023, ha raggiunto con l’inizio del nuovo anno un traguardo molto significativo: sono stati superati i 10.000 ingressi in 165 giorni di apertura.

Il Sindaco Andrea Frosini, entusiasta del risultato, ricorda che l’operazione è solo agli inizi: «Il MaM coinvolge l’intero complesso monumentale basandosi sull’incrocio informativo tra “esterno-interno”. Classificabile come “piccolo museo”, è un’operazione in divenire, destinata a essere arricchita nel tempo – due nuove vetrine e ulteriori pannellature sono attese a breve – prevedendo continue azioni educative ed eventi. È poi già pronto per essere il perno di una stagione di ricerche archeologiche sistematiche sul territorio circostante; abbiamo infatti già firmato un accordo quadro, per un progetto quinquennale di indagini, con la SABAP-Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e con l’Università di L’Aquila».

Dunque il MaM non si adagia sugli allori e sta già impostando il proprio sviluppo e il ruolo che vuole assumere nei prossimi anni.

Gli fa eco l’assessore alla Cultura e al Turismo Marco Valenti sottolineando come «speravamo in un successo di pubblico, poiché coscienti di avere lavorato molto seriamente su Abbadia Isola e sull’allestimento espositivo-narrativo; ma raggiungere queste cifre in breve tempo non ce lo aspettavamo. Cosa dire, se non che è molto elettrizzante e appagante. Ora ci aspetta la programmazione per il 2024, peraltro già avviata, avvalendosi dell’apporto del direttore scientifico del Museo – Giacomo Baldini – in servizio dal 1 gennaio».

Molti sono stati sinora anche gli apprezzamenti e le attenzioni della stampa nazionale e locale, oltre quelli delle riviste specializzate; hanno premiato la decisione di avere posto Abbadia Isola al centro di un nuovo progetto comprendente ulteriori restauri – in particolare rinnovando il chiostro e gli allestimenti, ripensando la parte dedicata all’ospitalità – e divenire innanzitutto museo e luogo di attività culturali continue, affidata in gestione alla società in house del Comune “Monteriggioni AD 1213”.

Sta poi per essere inaugurato al suo interno uno spazioso ambiente destinato a bar, la monumentalizzazione di una splendida cantina scavata nel terreno vergine, utilizzata sino alla fine dell’Ottocento e ancora dotata del sistema di sostegno-lavaggio delle botti, oltre alla partenza dei restauri della cinta muraria e della torre di fine XIV secolo in essa presente: elementi in grado di ampliare il circuito di visita e necessitanti di nuovi supporti illustrativi. Inoltre si stanno progettando nuove infrastrutture e supporti digitali per aumentare il grado di accessibilità e migliorare il modo di vivere questo splendido monumento.

Giacomo Baldini, nuovo direttore del Museo, chiosa nel ricordare che «i musei sono fatti per le persone, affinché si emozionino e scelgano di passare una parte del loro tempo in queste strutture. La chiave vincente di imprese come il MaM è proprio di avere concepito la struttura alla stregua di un’arena in cui la socializzazione e la cultura come strumento di crescita sono al primo posto».

In sintesi il MaM non vuole certo rappresentare un “antiquarium” a corredo di un’area monumentale; bensì essa stessa è totalmente un museo oltre che un organismo vivo, in evoluzione e dedita sia alla didattica sia alla ricerca.

L’impronta data dall’Amministrazione Comunale di Monteriggioni è quella di uno spazio di trasmissione culturale, di dialogo interculturale, di apprendimento, di discussione e di formazione, per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, oltre che piattaforma di benessere esperienziale accessibile e inclusiva divenendo realmente “a misura d’uomo”. Per questi motivi fa già parte della rete dei Musei Toscani per l’Alzheimer, nel promuovere attività dedicate alle persone affette dalla patologia e a coloro che se ne prendono cura; progetta e conduce attività con educatori museali e professionisti dotati di competenze specialiste in ambito geriatrico per un cambiamento sociale e una risposta della comunità alla questione della demenza.

Il nuovo polo culturale del Comune pertanto consegna al più ampio pubblico la lunga storia di una comunità rendendola di interesse, oltre a fare recuperare alla popolazione la propria identità stabilmente e in modo dinamico. La vocazione è quella di ospitare conoscenza ed esperienze tendenti a rinforzare sempre di più il ruolo di volano culturale. Deve emozionare, fornire occasioni al pubblico per abituarsi a viverlo costantemente in tutte le sue connotazioni, luogo di aggregazione socio-culturale, espressione di identità culturale collettiva.



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