Il quadro indiziario nei confronti della coppia di ucraini arrestata per l’omicidio di Annamaria Burrini, l’anziana di 81 anni, trovata morta martedì scorso nella camera del suo appartamento in Largo Sassetta, a Siena, nel quartiere di Ravacciano, è chiaro, resta da definire il ruolo che hanno avuto le altre persone, coinvolte nel fatto in maniera marginale. E’ quanto ha detto il Procuratore Nicola Marini, a margine della conferenza stampa che si è svolta stamani in Questura, durante la quale sono stati spiegati i dettagli delle indagini.
“Le indagini verranno approfondite secondo quelli che saranno gli ulteriori elementi che trarremo dell’autopsia e dei rilievi della Polizia scientifica – ha spiegato Marini -. Dovremo vagliare la posizione delle persone (oltre al giovane di 23 anni che è stato denunciato ndr) che sono state al margine di questo tragico evento e vedremo l’evoluzione. Dovremo capire per esempio quali saranno le scelte difensive, se vorranno parlare o aggiungere qualcosa.
Gli elementi sono davvero granitici – ha aggiunto -, questo è un dato di fatto che non può sfuggire. Rimane da valutare la posizione degli “esterni”, diciamo così, che hanno fornito notizie. Certamente non ipotizziamo un concorso nell’omicidio, valuteremo se sono esenti da responsabilità o se il loro contributo è stato rilevante”.
Secondo quanto emerso dalle indagini l’anziana sarebbe stata strangolata dal 39enne con il laccio delle scarpe, dopo un tentativo non riuscito di addormentarla con del sonnifero. Quando è stato fermato, stanotte a Siena, l’uomo è stato trovato in possesso di alcuni anelli che appartenevano alla vittima, mentre non aveva in tasca il laccio usato per soffocare l’anziana, come invece aveva indicato nella sua confessione la complice.
