“Leggiamo sulla stampa locale che l’intervento dell’artista francese Clet della scorsa settimana non è stato apprezzato dall’Amministrazione comunale (blitz per sostituirli e multe stellari)”. Così scrive l’associazione LogoSiena in merito alle installazioni artistiche di Clet Abraham rimosse dal Comune di Siena.
!Per coloro che non lo conoscessero (noi lo conosciamo e lo apprezziamo da tempo) Clet Abraham è un artista francese con studio a Firenze, noto a livello mondiale, esponente della “sticker art” ovvero l’arte di modificare (qualcuno potrebbe dire “deturpare”) la segnaletica stradale con degli adesivi facilmente amovibili senza travisare il significato originale ma rendendoli più “gentili” e “comunicativi”. L’artista, che già negli scorsi anni aveva portato la propria creatività in città (si ricorda il sorriso installato sul Palazzo Pubblico nel 2015, nell’ambito dell’iniziativa “Siena contemporanea”) è tornato a Siena lo scorso giovedì ed ha donato alla città la Sua arte modificando alcuni cartelli in pieno centro storico, nelle principali vie di passaggio”
“L’iniziativa, che era stata molto apprezzata dalla popolazione e dai commercianti del centro storico che avevano visto un motivo in più per attrarre il turismo, è stata cancellata con innato vigore dalla polizia municipale che, già il venerdì mattina, aveva provveduto a rimuovere tutti i cartelli “vandalizzati”. La questione ha avuto notevole eco sui social media che si sono scagliati quasi unanimemente contro tanta rigidità e disinteresse per una forma d’arte che, apprezzata a livello mondiale, era stata donata gratuitamente alla città”.
“In quest’ottica LogoSiena intende lanciare una iniziativa: scarceriamo l’arte! – prosegue la nota – Se, come riportano le testate giornalistiche locali, i cartelli sono stati smontati e chiusi al comando della Polizia Municipale o nei magazzini comunali, essi dovrebbero far compagnia agli altri che l’Amministrazione ebbe modo di rimuovere alcuni anni addietro, in occasione di analogo “attacco d’arte” da parte di Clet alla nostra città. Prima che di tali opere si perda la memoria e vadano disperse, chiediamo che l’amministrazione le renda ai cittadini, veri destinatari di questo dono, o direttamente (mediante installazioni artistiche in città), od indirettamente (mediante un’asta con proventi da utilizzare per iniziative collegate all’arte contemporanea locale).