Pd, inizia la resa dei conti: l'ex sindaco Valentini si toglie i sassolini dalla scarpe

Di Redazione | 29 Giugno 2018 alle 14:24

Pd, inizia la resa dei conti: l'ex sindaco Valentini si toglie i sassolini dalla scarpe

“Evidenti le contraddizioni del Pd senese fra cui aver consentito a diverse “serpi in seno” di aver scavato trappole dall’interno. Macerie, ma anche opportunità”

Inizia la resa dei conti dentro il Pd senese, reduce dalla sconfitta al ballottaggio che ha estromesso il centrosinistra dal governo della città dopo 70 anni. A dire la sua sulla situazione è il grande sconfitto Bruno Valentini: “Da troppo tempo, la litigiosità e le divisioni caratterizzano la sinistra ed allontanano i militanti  – è il suo post su facebook -E’ stato corretto che i dirigenti del PD senese si siano dimessi, come è giusto che anch’io ammetta le mie responsabilità, che vedo soprattutto nel non essere riuscito a tracciare una visione nuova di città da aggiungere agli indubbi risultati amministrativi, di cui la città tutta pian piano prenderà coscienza anche in termini di capacità di spesa, ovviamente se la nuova amministrazione saprà cogliere tutte le opportunità a cominciare dal rischio di scadenza dei finanziamenti assegnati, per milioni di euro. L’accordo con la lista di Piccini doveva servire anche ad un innegabile arricchimento programmatico, ma è stato percepito come un ritorno al passato, che ha indebolito anche il mio profilo di estraneità agli intrecci di potere senesi, al famigerato “groviglio”. La comunicazione della parte avversa è stata particolarmente efficace, mettendo in secondo piano la comparazione della competenza ed esaltando invece il valore simbolico del cambiamento. Verso dove? Non si sa, ma almeno -hanno pensato in tanti- proveremo un’aria nuova! A questo punto vale la “prova del budino”, ossia per sapere com’è dovremo assaggiarlo. Vale per il governo Salvini-Di Maio e per il Comune di Siena. Ma noi non staremo a guardare, col pop corn in mano a vedere se si schiantano pilotando un auto che forse non sanno guidare, soprattutto se dovesse farsi largo un comitato d’affari di cui già si intravedono i foschi presagi. Faremo il nostro dovere di tenaci ma leali oppositori, anche collaborando quando ci sarà l’opportunità, a differenza di quanto accadde nel 2013 quando la minoranza esordì con un paio di cause contro la mia elezione, innalzando un muro contro muro durato 5 anni. Nel nostro campo ci sono macerie, ma anche importanti opportunità. Come dice Gentiloni, dobbiamo lavorare per un’alleanza per l’alternativa, senza alcuna supponenza, che non si limiti a fare le pulci agli errori altrui ma costruisca un progetto nuovo dove non si esorcizzano o si cavalcano le paure ed i timori dei cittadini bensì gli si risponde, in maniera efficiente e democratica. Per quanto siano state evidenti le contraddizioni del Pd senese ( fra cui aver consentito a diverse “serpi in seno” di aver scavato trappole dall’interno), tantissimi sono state le donne ed uomini che si sono spesi con generosità durante questa campagna elettorale, senza mezzi adeguati, soprattutto se paragonati alla potenza di fuoco degli avversari. Li ringrazio, così come sono riconoscente al movimento InCampo che in pochissimo tempo ha saputo costruire un gruppo innovatore, che adesso deve strutturarsi per essere un punto di riferimento per il dibattito politico senese, trovando un rapporto di reciproco rispetto col PD, così come con altri interlocutori che già avverto si stanno rendendo conto di quanto sarà importante presidiare le istanze di progresso connaturate all’essenza stessa della nostra città. Dove va il PD nazionale? Non è chiaro, perchè al momento mancano un leader, un posizionamento nitido ed un progetto di alleanze future. Ma io voglio dare il mio contributo, perchè la storia non finisce, la storia siamo noi e “la gente, quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può fermare”. Finisco con due consigli. Uno riguarda le decine di Comuni senesi che vanno al voto nella primavera 2019. Non facciamoci trovare impreparati, scegliendo all’ultimo momento come è accaduto a Siena: entro quest’anno dovrebbe esserci già un progetto chiaro e che abbia contenuti coordinati per tutta la provincia, come se ci fosse un’idea unitaria di sviluppo sociale ed economico. Il secondo riguarda il Comune di Siena. Professionisti indipendenti (scelti oggettivamente dagli Uffici comunali attraverso bandi pubblici, resi possibili solo sul finire del 2016, per mancanza di risorse) hanno già predisposto ampia documentazione per consentire di adottare sia il Piano Operativo che il Pano della Mobilità Sostenibile dopo l’estate. Mancano le scelte politiche, di spettanza del Consiglio Comunale, che noi non siamo riusciti a compiere per l’approssimarsi delle elezioni. Da adesso (o meglio, diciamo dal 3 luglio) scatta il contatempo per mettere alla prova la nuova Amministrazione su nodi strategici per lo sviluppo, come le destinazioni urbanistiche degli immobili inutilizzati e le scelte sul traffico e la logistica delle merci. Non vogliamo mica mettere fretta, ma fatevi un nodo al fazzoletto”.

Sul futuro dei dem anche la parlamentare Susanna Cenni, sempre su facebook: “Io non credo che ci attenda un compito semplice. Quando si perde le responsabilità vanno sempre scovate in molte ragioni, in passaggi, nelle scelte. Occorrerà metterle in fila ed esaminarle tutte, con la testa, con pazienza, e poi ripartire con coraggio, aprendo le porte. Ma se prima non vai a fondo, semplicemente non riparti e rischi di fare ancora errori, magari gli stessi. (Coazione a ripetere si chiama). E se non apri le porte, rischi di ripartire in solitudine, mentre per fare un viaggio c’è bisogno di una meta chiara e di compagni di strada che quella meta la condividono. Facciamo una cosa per volta e proviamo a farla bene”.



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