Pedaggi autostrade, Santoni (Cna Fita): "Assurda faccia tosta di Aspi che applica rincari in momenti come questi"

"Dal 2008 al 2020 c'è stato un aumento quasi del 30%"

Di Redazione | 14 Gennaio 2023 alle 8:30

Il 2023 è iniziato con una serie di rincari per gli italiani, in particolare per gli automobilisti e gli autotrasportatori. Con l’eliminazione dello sconto sulle accise stabilita dal Governo Meloni i prezzi al consumo di benzina e diesel sono saliti vertiginosamente, per cui il settore dell’autotrasporto e quello dei benzinai sono sul piede di guerra. Ma non sono gli unici, infatti si sono registrati altri rincari che graveranno ulteriormente sull’economia del trasporto, quelli relativi ai pedaggi delle autostrade.

“L’Aspi (Autostrade per l’Italia) si giustifica dicendo che erano due anni che le tariffe non erano state toccate e sono andate avanti con l’avallo del Ministero ad un aumento medio del 2% – dice Santoni di Cna Fita Toscana -. Un aumento che soprattutto in alcune zone come la Liguria (dove è accaduta la tragedia del ponte Morandi) ci vuole davvero una bella faccia tosta per fare

Un aumento medio del 2% sui percorsi di Autostrade per l’Italia, ma che potrebbe non fermarsi qui, infatti già a luglio è previsto un altro ulteriore rincaro dell’1,34% medio che peserebbe in modo determinante sulle spalle degli autotrasportatori, i quali attraverso FITA Toscana chiedono il blocco immediato di questi repentini rialzi di costi.

“Dal 2008 al 2020 c’è stato un aumento quasi del 30%. Il problema è che i proventi di questi aumenti sono andati a copriore solo l’80% dei 3000 chilometri che la società gestisce, il che significa che 500 chilometri sono stati lasciati al loro destino, o meglio al destino di chi li percorre”.



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